Una sala gremita, presso il Salone del Palazzo Vescovile di Caltagirone, ha accolto la presentazione della mostra “Armonia dell’infinito” del M° sciclitano Piero Guccione, artista ragusano di fama internazionale.

Realizzata con il patrocinio della Regione Siciliana Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo e del Comune di Caltagirone, sarà visitabile presso il Museo Diocesano di Caltagirone fino al 6 maggio 2018.




Alla presenza del Vescovo di Caltagirone Calogero Peri, del Sindaco Gino Ioppolo, dell’Avvocato Giuseppe Iannaccone e di Santino Carta, Presidente della Fondazione Pio Alferano Virginia Ippolito, il direttore del Museo diocesano Don Fabio Raimondi ha illustrato il percorso espositivo fatto di 30 opere, con qualche inedito, del Maestro dal 1962 al 2014.

Dai primi dipinti come Omaggio a F. Bacon, Giardino su muro giallo e A Lenin, alle rondini e alle bimbe bionde, fino ai dipinti maturi che quasi tolgono il fiato come Paesaggio di punta corvo prima del tramonto o Dopo il tramonto dove “Più che il mare nella sua naturalità è l’idea del mare che credo di proseguire con tutta la carica emozionale che promuove nelle sue infinite variazioni”. Per poi arrivare al 2014, anno in cui ha realizzato il suo ultimo capolavoro, un’opera dolce dove è impossibile non perdersi con lo sguardo in un gioco di luci e di sublimi colori.

“Parlare di armonia e di infintio è come parlare del silenzio – ha dichiarato il Vescovo Peri – E’ impossibile. Solo gli artisti hanno questo privilegio, questa capacità. E nei quadri di Guccione, tra armonia e infinito ci sono delle ferite, degli squarci. Con la sua arte, una ferita diventa una feritoia. Gli artisti come lui parlano poco con le parole e molto con la vista”.

Le opere esposte hanno una grande essenza “isolana”, tra il mare azzurro, la sabbia dorata, i caldi tramonti. Un’armonia siciliana che incontra l’infinito delle acque, le linee d’orizzonte sfumate, la staticità delle immagini. Il risultato è un’emozione contrastante che supera qualsiasi confine e va oltre “i limiti” della sua terra.

La mostra, con opere provenienti da tutto il territorio nazionale, ha la direzione artistica di Don Fabio Raimondi ed è a cura dell’Avvocato e Collezionista Giuseppe Iannaccone, uomo illuminato e di grande supporto che tra l’altro ha favorito, insieme al Presidente della Fondazione Pio Alferano Virginia Ippolito, il trasferimento della mostra di Castellabate presso il museo.

“Sono un collezionista innamorato dell’arte e degli artisti che parlano di umanità – dichiara  Iannaccone in conferenza stampa – Primo fra tutti Guccione. Un artista umile che parla solo attarverso i suoi straordinari lavori. Apparetemente trattano del mare, della natura, di una Sicilia sofferta, ma parlano anche di sentimenti umani. Della necessità dell’uomo di raccogliere i suoi pensieri per approfondire tutto quello che veramente conta nella vita. Per lasciare in piedi solo i valori veri. E’ il più grande artista siciliano vivente. In un paese dove si fa poco o niente per l’arte contemporanea, in questo museo si sta facendo tanto”.

A chiudere la presentazione, l’intervento del sindaco di Caltagirone Gino Ioppolo soddisfatto per il percorso artistico ospitato dal Museo diocesano che, negli ultimi anni, è diventato “un punto di riferimento anche culturale. Siamo grati ed interessati a questo processo che sta portando la nostra città lì dove merita di stare. Caltagirone è uno scrigno che per un verso deve essere custodito, e per altro verso aperto. Anche ad una importante fruizione artistica come questa”.

Per info e prenotazioni: www.museodiocesanocaltagirone.it