sbarco con morto26 anni, senegalese, GAYE Ousmane e BALDE Omar, 21 anni. Sono i due migranti considerati gli scafisti dello sbarco di  358 profughi provenienti dalla zona sub sahariana e arrivati mercoledì al porto di Pozzallo. Con loro è approdato anche il cadavere di un 30enne della Costa d’Avorio. I testimoni hanno riferito che “se lo scafista non avesse fatto salire tutta quella gente, lui si sarebbe salvato; eravamo troppi per viaggiare su quel gommone”.

Da un primo accertamento  era stato ipotizzato che il decesso per denutrizione ma dall’ispezione cadaverica del medico del porto, Vincenzo Morello, è emerso che il 30enne è morto per asfissia da compressione dovuta al sovraffollamento del gommone. Della sua morte come conseguenza di altro delitto, cioè del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, è accusato BALDE Omar, considerato lo scafista di uno dei tre gommoni, in quello dove c’era il cadavere. Il pubblico ministero ha disposto per domani l’autopsia  e successivamente sarà possibile procedere al funerale ed alla tumulazione del giovane. La Squadra Mobile di Ragusa, così come accaduto ogni qualvolta è giunto cadavere un migrante, sta contattando la famiglia e l’Ambasciata della Costa d’Avorio per l’eventuale affidamento della salma.

Tutti i migranti hanno raccontato di aver attraversato i paesi del centro Africa per raggiungere il nord ed imbarcarsi per l’Italia con il  sistema di chiamare i soccorsi non appena superate le acque territoriali libiche. Gravissime le testimonianze raccolte dagli investigatori in ordine alle condizioni disumane del trattenimento in Libia ed alle condizioni di viaggio affrontate sia per attraversare il deserto che quelle via mare.

I migranti sono stati trasferiti all’ Hotspot per le operazioni di preidentificazione. Nel 2016 sono 37 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria.

Viviana Sammito