Enzo Giannone con la moglie CostanzaLa prima uscita pubblica ufficiale del candidato sindaco Enzo Giannone ha descritto un panorama politico a tutto tondo della personalità di chi fortissimamente intende guidare la città: l’apertura  della moglie Costanza, che presenta il coniuge candidato ad una competizione non facile, e poi, tutto di un fiato, una lunga rincorsa per infilzare i temi del momento: democrazia e partecipazione, buon governo e legalità nella gestione della cosa pubblica, centro urbano e periferie, qualità della vita del cittadino, protagonista del suo destino, e una proiezione lunga e duratura sul turismo culturale che è uno dei volani della new economy di Scicli.

Così davanti a più di cinquecento persone, nella piazzetta intitolata ad uno dei padri storici del comunismo italiano, Antonio Gramsci, riferimento ineludibile della formazione politico intellettuale di Enzo Giannone, candidato Sindaco, si sono sviluppati i temi di un programma elettorale che fa del cittadino il perno su cui ruota il movimento delle questioni sostenibili che hanno il dono di partire dal basso dandosi voce e rivendicazione: partecipazione democratica ai processi che determinano le scelte politiche sulle cose da fare che sono una città a dimensione – persona che vuole dire rispetto assoluto dell’ambiente, vivibilità del centro storico e delle periferie non più assunte come elemento secondario del tessuto urbano ma come riferimento di vita collettiva con le proprie necessità e richieste che vanno da un miglioramento della qualità della vita dei residenti ad un conservazione del patrimonio identitario che sono la forza della tradizione dell’intera collettività.

comizio 12 novembre

Questo è stato il senso di un’iniziativa pubblica che ha rispolverato vecchi ma ancora efficaci metodi che superando mode e modernità informatiche si è rivolta in modo diretto ed esclusivo a un pubblico variegato legato da percorsi diversi ma da unici obiettivi tra generazioni magari distanti nel tempo ma con comuni denominatori.

Anche questa volta la “Rivoluzione Gentile” firmata Enzo Giannone sindaco ha colpito rendendo concretizzabile un immaginario collettivo.

La partecipazione e lo spirito democratico vissuti in un protagonismo di persone del tutto paritario. Oggi bisogna puntare sul realismo dei problemi e delle soluzioni e non guardare a ipotesi svuotate di contenuto: che senso ha dare il voto all’Udc dell’on. Orazio Ragusa, quando in Sicilia non esiste più il simbolo, rinnegato e rifiutato.

Che senso ha sostenere la candidata sindaca Rita Trovato, (politicamente dipendente dai parlamentari locali e quindi condizionata nella sua azione e nei suoi impegni nei confronti degli elettori), quando due dei suoi stessi referenti (gli onorevoli Nello Di Pasquale e lo stesso Orazio Ragusa) si contendono a suon di comunicati polemici la paternità di iniziative politiche sfiorando il ridicolo?  Se questo è l’inizio, si provi a immaginare la fine…

 

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