“Non è più tempo di giocare con chi lavora e ha grandi difficoltà”. Così esordisce l’on. Orazio Ragusa riferendosi alla delicata vicenda del Piano paesistico della Provincia iblea.
“Quando si tratta di apporre vincoli, anche in assenza di un’adeguata concertazione con il territorio, si è tempestivi nei provvedimenti; quando invece bisogna analizzare le osservazioni presentate, allora la disastrosa macchina amministrativa e la mala-politica si alleano per bloccare lo sviluppo”.
E’ con questi presupposti che l’on. Orazio Ragusa, il coordinatore provinciale dell’Udc  Pinucio Lavima, il consigliere Ignazio Abate, gli assessori Sonia Migliore e Enzo Muriana, hanno incontrato, a Ragusa, Il Sovraintendente ai Beni Culturali di Ragusa Alessandro Ferrara.
“Dall’incontro è emerso che sono state inviate a Palermo buona parte delle osservazioni presentate e che adesso gli uffici preposti della Regione devono provvedere a completare l’iter necessario per l’accoglimento delle stesse”.
“Non è più possibile attendere i tempi della burocrazia – denuncia Orazio Ragusa – soprattutto se si pensa che la Regione Sicilia può contare su un esercito di impiegati e funzionari e su una squadra di Governo che ama definirsi al servizio dello sviluppo”.
“Ho l’impressione – conclude il deputato regionale dell’Udc – che ci troviamo di fronte a un Governo regionale sordo alle istanze del territorio, autoreferenziale e miope. Ho già presentato una specifica interrogazione all’Ars sul Piano paesistico. Incontreremo la prossima settimana a Palermo l’assessore ai beni culturali Messineo e, se non otterremo risposte convincenti, procederemo ad occupare gli uffici dell’assessorato”.