Tra gli indagati figura anche l’attuale sindaco di Vittoria, Giovanni Moscato nei confronti del quale non è stata chiesta alcuna misura cautelare poichè il reato ipotizzato non la prevede. Secondo l’accusa, sarebbero stati i fratelli Giuseppe (54 anni) e Fabio (51 anni) Nicosia a fare convergere nel turno di ballottaggio i voti su Moscato candidato per il centrodestra, eletto sindaco nel giugno 2016. In cambio, secondo l’ipotesi accusatoria, Moscato avrebbe portato avanti la stabilizzazione di 60 dipendenti della ditta che si occupa dello smaltimento dei rifiuti.

La Guardia di Finanza di Catania ha eseguito sei misure di arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione “Exit Poll”.

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Oltre ai fratelli Nicosia, sono stati arrestati anche Giovambattista Puccio detto “Titta u ballerinu” (57 anni) e Venerando Lauretta (48 anni) entrambi già condannati per associazione mafiosa. Ai domiciliari sono finiti anche Raffaele Di Pietro (55 anni)  e Raffaele Giunta (55 anni), entrambi con precedenti penali; avrebbero svolto un ruolo di intermediazione nell’accordo criminale tra politica e mafia.

Nel giugno 2016, le perquisizioni eseguite dalla Guardia di Finanza nei comitati elettorali di alcuni candidati hanno fatto partire l’inchiesta sulle amministrative del 2016 a Vittoria con nove indagati. L’ex sindaco Giuseppe Nicosia aveva commentato l’indagine parlando di”infondata accusa infamante” e di “macchina del fango”.

Le elezioni sono state vinte da Giovanni Moscato, avvocato, espressione del Centro Destra. Un fatto nuovo per il Comune ipparino che da circa 70 anni  era stato amministrato dalla sinistra. Come si diceva prima anche l’attuale sindaco Moscato risulta indagato.

Le indagini della GDF si sono avvalse dell’aiuto di due collaboratori di giustizia. I fratelli Nicosia hanno ricevuto il sostegno del gruppo mafioso Stidda sia nelle votazioni comunali del 2006 e 2011, sia nelle regionali/nazionali del 2008 e 2012. I voti venivano ripagati dall’ex sindaco con l’assegnazione di appalti e posti di lavoro. I fratelli Nicosia tenevano contatti diretti con esponenti della Stidda, gruppo attivo nella gestione economica di interi settori del Vittoriese come la raccolta della plastica e la produzione degli imballaggi per i prodotti ortofrutticoli.

Lo scorso anno, prima delle elezioni, si sarebbero registrati contatti tra i fratelli Nicosia,  Puccio e Lauretta. Gli investigatori avrebbero assistito a un incontro tra Fabio Nicosia e Puccio nella sede di una società di imballaggi di cartone. Puccio avrebbe fornito il suo sostegno elettorale in cambio di benefici per le attività economiche gestite dal figlio nel settore della rimozione dei rifiuti.