Gaetano Pepi (nella foto sotto) per la Cassazione, può tornare in libertà. Lo ha stabilito il 15 dicembre, venerdì scorso.

Ora la palla passerà nuovamente al Tribunale della “libertà” di Catania. Il 71enne vittoriese, insieme con i figli Antonio, Alessandro e Marco, sono imputati nel processo per omicidio nei confronti dell’agricoltore Giuseppe Dezio avvenuto il 2 febbraio 2016 nelle campagne vittoriesi. 




I tre figli, dopo una serie di istanze presentate dal legale, Giuseppe Lipera, sono in libertà da mesi  ma il tribunale della libertà di Catania il 27 luglio aveva rigettato la richiesta di rimessione in libertà.

La Prima Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione invece ha ribaltato l’ordinanza,  avallando quanto richiesto anche dal Sostituto Procuratore Generale, Dott. Gaeta, che accolto pienamente il ricorso del penalista catanese Giuseppe Lipera il quale ha dichiarato che “La Corte Suprema ha emesso una decisione che ha certamente colto nel segno sia sotto il profilo di legittimità che di Giustizia. Ritengo sia stato fatto un importantissimo passo verso la totale rimessione in libertà del sig. PEPI Gaetano, la cui attuale restrizione ai domiciliari è risultata iniqua anche per la Suprema Corte di Cassazione. Assai ingiustificata, in tema di esigenze cautelari, appariva la disparità di trattamento con i giovani figli coimputati, accusati dello stesso fatto, eppure già rimessi in totale libertà. Ora la palla passerà nuovamente al Tribunale della “libertà” di Catania, il quale dovrà rivedere la propria decisione, non potendosi assolutamente discostare dal preciso monito dettato dalla Suprema Corte”.




L’anziano Pepi ha sempre ammesso di essere l’unico autore dell’omicidio ma ha anche sempre sostenuto la propria innocenza, riferendo di aver agito esclusivamente per legittima difesa del figlio Alessandro, il quale ha subito le coltellate sferrata da Dezio.

I Pepi dovranno presentare al processo che riprenderà dinanzi la Corte d’Assise di Siracusa il 17 gennaio  2018, quando saranno testimoni i primi testimoni citati dalla Pubblica Accusa.

Consulenti di parte degli imputati sono la Dott.ssa Antonella MILANA, medico legale, e l’ex Comandante dei R.I.S. di Parma, Generale Luciano GAROFANO.

Viviana Sammito