cantiere-caduto-somaloLa salma di Mohammed Bile è a disposizione dell’autorità giudiziaria a Catania, dov’è deceduto, e nelle prossime ore la procura nominerà un medico legale per l’autopsia. Saranno emessi anche gli avvisi di garanzia nei confronti del titolare della ditta e del capo cantiere per atto dovuto e per accertare le eventuali responsabilità di terzi.

Il giovane, che era un somalo di 31 anni, è precipitato ieri mattina da un’altezza di 6 metri da un’impalcatura mentre nel cantiere si stavano eseguendo i lavori di realizzazione di una chiesa a Frigintini, in territorio di Modica. Le condizioni dell’operaio si sono aggravate durante il trasporto in elisoccorso al trauma center dell’ospedale Cannizzaro di Catania dove mentre era sottoposto a un delicato intervento chirurgico, intorno alle 17,30 il suo cuore ha cessato di battere. Era politraumatizzato e con lesioni interne.

Gli ispettori dello Spresal, il Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro, stanno accertando se nel cantiere tutto era in regola.

La ditta che ha vinto l’appalto è modicana ma ha sottoscritto un contratto regolare per affidare in sub appalto i lavori per l’installazione dei ponteggi a una ditta di Agrigento. Tutti gli operai sono risultati ingaggiati, compreso il somalo che ci lavorava da circa 8 mesi. E’ emerso che la ditta era anche in regola con il Durc, documento unico di regolarità contributiva. La polizia del commissariato di Modica ha sentito ieri tutta la giornata il titolare dell’impresa edile, il responsabile del cantiere e gli operai. Da una verifica è stato accertato che il somalo aveva l’imbragatura e l’elmetto, tutti i dispositivi di sicurezza ma secondo la ricostruzione della dinamica ipotizzata dagli investigatori l’operaio è scivolato nel momento in cui ha sganciato una longe, il moschettone per agganciarlo  in un altro punto.

Sul decesso dell’operaio sono intervenuti i Segretari Generali di Ragusa della Fillea cgil, Franco Cascone, Filca cisl – Paolo Gallo e Feneal uil  Niccolò Spadaccino, i quali in una nota congiunta hanno dichiarato che il tema sicurezza sui luoghi di lavoro deve diventare prioritario e centrale nella problematiche che si connettono all’attività di impresa e di conseguenza sulla vita stessa del lavoratore che opera quotidianamente all’interno dei cantieri.

Saranno gli organi inquirenti a stabilire le esatte dinamiche che hanno provocato il decesso e ad individuare le responsabilità che vanno sanzionate in modo esemplare. Fillea, Filca, Feneal si sentono particolarmente vicine alla famiglia del lavoratore – si legge nella nota- in questo tragico momento che fa lievitare la statistica sul numero dei morti nei luoghi di lavori, proprio in una provincia che già nel 2106 ha registrato decessi e infortuni gravi non indifferenti.

Viviana Sammito