E’ morto all’Ospedale Maggiore di Modica, dove era stato ricoverato da qualche giorno, “Don Giugginu re gelati”, Giorgio Di Rosa.

Don Giugginu ha segnato l’infanzia di generazioni e generazioni di modicani con i suoi coni da passeggio, i suoi gelati “tutti i gusti”, la sua granita al limone, la musica del suo megafono, l’irrompere del suo fischietto e il suo dialetto verace. Il suo malinconico furgoncino di “Gelati e Granite” è rimasto l’unico ad attraversare ancora la città, portando con sé il fascino del passato e un pezzo di memoria collettiva. Don Giugginu è stato un’icona, il racconto vivente di una Modica dove ogni giorno il passato e il futuro si danno il testimone.

Il regista modicano Ivano Fachin qualche hanno fa ha dedicato proprio a Don Giugginu un documentario, a lui e alla sua Città di cui il famoso gelataio era la chiave di lettura, grazie alla sua storia e alle sue abitudini, ai racconti che ha collezionato e ai paesaggi che ogni giorno attraversa.

Una sola paletta per servire il gelato, così capitava di trovarsi un gelato multi-gusto. Per anni ha servito i gelati durante le ricreazioni alle scuole superiori, sempre a bordo della sua auto bianca trasformata in banco gelati. E poi lo ricordiamo in riva al mare, anche nello sciclitano, a Pisciotto.

Ex muratore diventato “u gelataru”.

Aveva 86 anni. Buon viaggio Don Giugginu, questa volta senza la sua storica 127 Fiorino.