ivana castello 2Pubblichiamo un’interrogazione del consigliere comunale Ivana Castello, diretta al Sindaco di Modica, Ignazio Abbate.

Il motivo dell’interrogazione è la nomina del presidente dell’Ente Liceo Convitto.

 

Sento il dovere di ringraziarla, signor sindaco, per  il trattamento di rispetto riservato ai consiglieri e alle leggi dello Stato. Come sa, i consiglieri hanno diritto di visionare, acquisirne copia, trattare, in senso molto lato, tutti gli affari del Comune. Diversamente entreremmo in un regime non democratico. Lei conosce la democrazia? Sa che comincia dal rispetto delle leggi?

Le ricordo che numerose sentenze e norme impongono di dare pubblicità agli atti delle Pubbliche Amministrazioni. Tra queste, l’articolo 43 del Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali (Tuel)che stabilisce che i consiglieri comunali hanno il diritto di ottenere dal comune nonché dalle sue aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni, ovviamente in loro possesso, utili all’espletamento del mandato elettorale.

Ciò posto, non posso fare a meno dal domandarmi, Signor Sindaco, come mai Lei, in data 18 settembre 2014, interrogato da me sulla vicenda della nomina del Presidente dell’Ente Liceo Convitto e richiesto, tra l’altro, di portare in Consiglio la lettera con cui il Presidente uscente, Prof. Giorgio Colombo, le proponeva una rosa di possibili nomine, mi ha risposto che la comunicazione era secretata e, perciò, registrata nel protocollo riservato di suo esclusivo dominio.

Lei sa che ha commesso una doppia violazione di legge? Una per aver omesso di applicare l’articolo 43 del Tuel, impedendo ai consiglieri l’esercizio del mandato per cui sono stati eletti, e l’altra per aver usato, impropriamente, il protocollo riservato, omettendo di registrare l’atto nel protocollo ordinario? Sa che questa seconda parte configura una sorta di abuso di potere?

Che questa sua presa di posizione sia stata del tutto inopportuna, ed in mala fede, viene testimoniato da un articolo a firma di Carmelo Modica,in «Dialogo» del mese di ottobre 2014, a pagina 8, ove si legge:

«Non ci meraviglia, quindi, che alla formale richiesta di visionare il documento con il quale il prof. Colombo aveva comunicato al Sindaco la rosa dei nomi tra i quali operare la scelta, alle ore 10 del 26 agosto scorso, un funzionario del Comune ci facesse trovare, pronto da firmare (in carta uso bollo) un nostro impegno a non divulgare i nomi dei professori (…) entro i quali il Sindaco avrebbe dovuto scegliere il nuovo presidente. Solo la presenza del nostro fermo diniego, la maldestra e ridicola pretesa di non poter divulgare un atto il cui contenuto era già di dominio pubblico tramite “Radio latteria”, veniva superata dall’intervento del Sindaco che ci consentiva di visionare l’atto senza alcun impegno scritto.»

Se, dunque, il 26 agosto il sindaco è intervenuto per concedere copia dell’atto al dott. Carmelo Modica, perché, in data successiva, il 18 settembre, innanzi all’intero Consiglio comunale, lo ha negato ad un consigliere?

E’ questo l’esempio che Lei, Signor Sindaco, offre ai cittadini di osservanza delle leggi?

Per concludere le chiedo:

1°. copia della lettera con l’indicazione dei nomi proposti;

2°. se è vero quanto scritto dal dottor Piero Vernuccio, in «Dialogo» dell’ottobre scorso, che lei avrebbe concluso un accordo con l’ex presidente Colombo e che, carpendone la buona fede, lo avrebbe indotto ad aggiungere il nome della signora Teresa Floridia, per acconciare le indicazioni ai suoi impegni politici. In tal caso la signora non potrebbe considerarsi indicata liberamente, ma solo attraverso un raggiro, per cui la nomina da lei effettuata dovrebbe considerarsi nulla o annullabile. Per altro, la fattispecie ipotizzata induce a pensare ad un rapporto di scambio vietato dalla legge. Sappia, comunque, che sarò io stessa a verificare quanto addotto dal dottore Vernuccio e a promuovere l’azione di ripristino della legalità. Ciò nel massimo rispetto della nominata signora, la quale, sino a prova contraria, non ha nulla da spartire con questa discussa e, probabilmente, discutibile vicenda;

3°. quali erano i suoi obiettivi quando mi ha negato l’accesso alla lettera.

Chiedo che la presente sia discussa al primo Consiglio utile.

 Ivana Castello, Consigliere comunale