puccia sindaco modicaCome concordato in Prefettura la scorsa settimana, il Comune di Modica giorno 18 ottobre alle 16:00 ha emesso 4 mandati in favore della Ditta Puccia per un ammontare di 440 mila euro iva inclusa”. A parlare è il Sindaco di Modica, Ignazio Abbate, dopo le accuse ricevute di non aver rispettato i patti concordati. “Come avevamo concordato e sottoscritto tutti i presenti nell’ufficio della Prefettura, abbiamo emesso i primi mandati per l’ammontare di 400 mila euro. I mandati sono in banca e controllabili da tutti. Man mano che arriva la liquidità l’Istituto di credito provvederà ai pagamenti. Fermo restando che già il 50% è stato saldato. La rimanenza nei prossimi giorni. Agli operatori ecologici posso dire che abbiamo rispettato i patti e che loro hanno la priorità visto che non sono stati emessi altri mandati e nessun altro verrà emesso fin quando non sarà saldata questa prima tranche. Chi vuole continuare a strumentalizzare questa vicenda può continuare a farlo tranquillamente, noi rispondiamo con i fatti”.

Nelle ultime parole il Primo cittadino di Modica si riferisce quasi sicuramente alla lettera di Ivana Castello, Consigliere Comunale (PD), che scrive:

“Signor Sindaco,
non le nascondo che durante l’occupazione dell’aula consiliare, mentre era a Roma, avrei voluto che fosse presente, per mostrarle il volto dei veri problemi di Modica. Chi governa dovrebbe, almeno, averlo visto una volta. Guardarlo dritto negli occhi. Ha perso un’occasione.

Poi, però, è stata abbastanza capace: ha preso in giro tutti: i lavoratori, i sindacati, la ditta Puccia e, perché no, anche la città. In Prefettura ha incontrato Giorgio Puccia, Giorgio Bandiera per la UIL di Ragusa, e vi siete accordati in ordine al debito. Erano da pagare quattro mensilità a partire da giugno. L’accordo è stato sottoscritto in un batter di ciglia: 400.000 euro entro il 19 ottobre, ossia cinque giorni dopo l’incontro, 300.000 entro il 4 novembre e un’ultima tranche di 300.000, entro il 22 di novembre 2016.
In totale un milione entro due mesi.
Tra i diffidenti nacque un problema. Il Comune, dicevano, tirerà fuori immediatamente 400.000 euro, ma siamo sicuri che andranno tutti agli operai? Perché, domandava un altro, non dovrebbero andare agli operai? Perché anche Puccia è stato costretto a indebitarsi per un arretrato irrisolto assai più lungo. E invece, caro sindaco, a non pagare è stata proprio lei. Che è accaduto, mi domando, in questo Comune, se sino a ieri ha amministrato lasciando intendere che i problemi li creavano i suoi predecessori e che con lei è tutta un’altra musica? Sta diventando come tutti gli altri. Ma si sente, almeno, un po’ umiliato, innanzi alla squadra dei lavoratori che aspettava 400.000 euro entro il 19 ottobre e invece ne ha ricevuti, in tre o quattro spezzoni, appena 200.000 e con l’obbligo di non presentarsi all’incasso prima del 26 ottobre? E gli altri 800.000 euro dove intende prenderli e quando intende darglieli? Circola voce che ha preso in giro tutti, in primis Puccia e i suoi lavoratori. Certo che se fosse riuscita a pagare, avrebbe lasciato tutti esterrefatti. Ma non c’è riuscita. Sarei curiosa di sapere che pensa, di questo mancato rendez-vous, il Prefetto. Dev’esserci rimasto male. Si starà chiedendo perché, la gente invoca la sua presenza, se appena cinque giorni dopo della firma, non rispetta i patti. Non vorrei trovarmi nei suoi panni”.