fabio macriFabio Macrì, modicano di 36 anni,  arrestato due anni fa per truffa, furto, ricettazione ed uso fraudolento di carte di credito, è stato condotto in carcere a Ragusa dalla Polizia di Modica perché durante gli arresti domiciliari più volte non ha ottemperato all’obbligo di rimanere in casa. L’Ufficio di Sorveglianza del Tribunale di Siracusa, competente per il territorio di Modica, dopo le segnalazioni di evasione, infatti ha emesso un provvedimento di sospensione della prova ai servizi sociali  dando esecuzione alla misura cautelare in carcere.

Macrì,  dopo un periodo di detenzione domiciliare a cui era sottoposto a seguito di sentenze passate in giudicato per reati contro il patrimonio, era stato sorpreso dalla Polizia per la violazione all’obbligo di permanere nella propria abitazione negli orari notturni.

Il giovane è stato accusato di truffa continuata anche in danno della famiglia e da qualche anno ha problemi con la giustizia; almeno due volte è stato pizzicato in giro mentre invece doveva essere in casa perché sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. In una occasione il giovane si servì anche del servizio di un taxi per farsi accompagnare all’aeroporto di Catania e prendere un volo per Milano, dove Macrì risiedeva, per poi tornare dopo un giorno. Il giovane circa un anno fa infatti fu beccato dalla Polizia Stradale a bordo del taxi e simulò un malore per tentare di eludere il controllo ma fu scoperto e arrestato.

Questa volta Macrì non è stato neanche “graziato” e deve scontare la pena in carcere.

Viviana Sammito