Si è svolto la settimana scorsa a Modica, nella sede degli ex salesiani della Città della Contea, un convegno organizzato dal “Movimento Ecclesiale di impegno culturale” (Meic) per discutere del decreto sicurezza e, in particolare, sulle ricadute dello stesso dal punto di vista sociale e giuridico. L’incontro, durante il quale hanno relazionato gli avvocati Luca Licitra e Francesco Stornello, è stato utile a chiarie diversi aspetti di uno dei decreti più discussi degli ultimi anni.

Il MEIC è Movimento, composto da gruppi di uomini e donne di ogni età, che operano nelle chiese locali e che si organizzano su un piano diocesano, regionale e nazionale e che si riconoscono protagonisti e destinatari dell’impegno formativo e culturale. Il MEIC appartiene alla famiglia dell’Azione Cattolica Italiana, ne riconosce i principi e le norme e, in ordine alla sua specifica finalità, opera con autonomia di iniziativa. Continuando la grande tradizione del Movimento Laureati di ACI, il MEIC ne è memoria operosa e creativa.




Gruppi locali sono costituiti da laici che liberamente si associano per realizzare le finalità del Movimento nel contesto locale, in stretta interazione con l’azione pastorale diocesana. L’adesione personale come socio Meic esprime l’accettazione dei suoi principi ispiratori ed impegna a partecipare alla vita del Movimento, contribuendo a promuovere e sostenere le iniziative locali e nazionali. Organo deliberante di base è l’Assemblea degli aderenti al Gruppo. Essa stabilisce il programma di lavoro e ne verifica i risultati; elegge un Consiglio di Gruppo per la promozione delle iniziative stabilite. Ogni Gruppo, costituito in Assemblea, esprime un socio iscritto da proporre al Vescovo quale Presidente. In ogni Gruppo, le funzioni di Assistente sono esercitate da un sacerdote nominato dall’Autorità ecclesiastica locale.