Pre-dissesto, anti-dissesto o dissesto guidato. Queste le definizioni, piu’ o meno pessimistiche, utilizzate per definire la procedura, prevista dal Governo Monti nel Decreto Legge n.174 di ottobre 2012, adeguatamente pensata per evitare la dichiarazione di dissesto definitivo dei comuni.

La  nuova procedura, di riequilibrio finanziario, puo’ essere definita come un “dissesto virtuale”, dal quale, pero’, la classe politica dirigente non sarà estromessa, continuando a gestire le risorse economiche, necessarie per ripianare i debiti.

Cosa potrebbe accadere al Comune di Modica se il Consiglio Comunale approvasse la proposta della Giunta Buscema di utilizzare il pre-dissesto?

Le tasse aumenterebbero ai livelli massimi consentiti (come in fase di dissesto). Contemporaneamente verrebbero nominati nuovi organi di controllo, effettuando con molta probabilità, tagli all’organico del personale e delle “collegate”. L’ apparato burocratico, quindi, crescerebbe ulteriormente (con ulteriori “dilemmi” di tipo politico-clientelare per le eventuali nomine) e quindi i maggiori  costi che, inevitabilmente, ne deriverebbero.

Ne beneficerebbero, quindi, solo gli amministratori dell’Ente e non i creditori (i pignoramenti verranno bloccati) e i cittadini, che dovranno continuare a fidarsi dei medesimi amministratori che non sono stati in grado di porre rimedio al deficit strutturale di bilancio.

Ma la proposta della Giunta Buscema di adottare il pre-dissesto cozza  con le affermazioni del Sindaco, di appena qualche mese fa, citate nella relazione quadriennale presentata alla città. Buscema scriveva “…siamo convinti di avere agito per un risanamento vero, un risanamento che si sta realizzando nei fatti e non solo sulla carta, riportando realmente il bilancio in condizioni di ordine e mettendo realmente in sicurezza i conti del Comune di Modica.”

Oggi pare che la Corte dei Conti abbia certificato un debito di oltre 60 milioni di euro!

Cosa e’ successo? Non dovevamo raggiungere il pareggio di bilancio entro dicembre 2012? La colpa e’ solo dei tagli che lo Stato ha effettuato agli enti locali, oppure Buscema e Amoroso, si sono accorti (solo qualche mese prima delle elezioni amministrative) che il lavoro di “risanamento” compiuto e’ stato malfatto?

Inoltre entro il 31 ottobre si sarebbe dovuto approvare il bilancio preventivo del 2012, pena il commissariamento. Questa cos’e’? Incapacità amministrativa o colpa di terzi?

 

Il Segretario Provinciale Confsal

Giorgio Iabichella