Come tanti sanno e come, probabilmente, tantissimi non sanno, il Comune di Modica risulta tra i 63 sui 390 Comuni della Sicilia a rischio fallimento.

I problemi delle casse del Comune dal 2012.

“Il Comune di Modica – afferma il consigliere del Movimento 5 stelle, Marcello Medica -, con l’approvazione del piano di riequilibrio, a causa dei tanti debiti provocati dalle Amministrazioni precedenti, oggi, purtroppo, si trova a gestire questo enorme debito, nel frattempo ancora aumentato, in parte dilazionato con un mega-mutuo ventennale con rate di tre milioni di euro annui e il resto che continua a pesare enormemente sulla gestione ordinaria che ne è fortemente inficiata e negativamente condizionata.

Il problema è che a fronte del totale debiti iscritti in bilancio per l’anno 2017 di € 102.534.178,02, si continua ancora oggi a navigare a vista e con molta improvvisazione e superficialità, sull’orlo del dissesto che occorre comunque evitare con ogni mezzo fin quando ciò sarà possibile. E a tal uopo non è rassicurante nemmeno l’avanzo di competenza dell’esercizio 2017 di € 2.976.789,85, in quanto potrebbe essere vanificato da debiti fuori bilancio di cui oggi, a causa della mancata attestazione dei responsabili di settore, non si ha alcuna contezza.




Nella recente seduta del Consiglio Comunale sull’approvazione del Rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2017 – dice ancora Medica – ho votato contrario, evidenziando con non poca preoccupazione i seguenti aspetti critici: il documento doveva essere approvato entro il 30 aprile 2018 e quindi dai consiglieri della scorsa consiliatura, il ritardo è ormai una prassi comune a tanti enti e approvare un conto consuntivo con un ritardo di sette mesi determina conseguenze negative che si riflettono sulla vita di tutti; risulta incomprensibile il parere favorevole dei revisori su un documento che presenta parecchi dati negativi (come ad esempio il risultato economico dell’esercizio 2017, pari ad € -5.827.716,96) e che manca delle attestazioni dei debiti fuori bilancio da parte dei responsabili di servizio; è continua l’anticipazione di tesoreria e ciò a causa di una riscossione dei tributi in forte affanno, si parla di una percentuale inferiore al 50 per cento dell’utenza che paga e anche su questo versante occorre darsi da fare; inoltre, i tempi di pagamento ai fornitori sono fuori controllo, quando invece dovrebbero seguire la cronologia con tempi previsti di erogazione; infine, diversi parametri di deficit non sono stati rispettati, manca la relazione informativa sulle perdite delle società collegate all’Ente e non è stato trasmesso alla Corte dei Conti il piano triennale del contenimento della spesa”.

Tra i dati allarmanti, quindi, è emerso anche quello concernente l’alta e preoccupante percentuale di evasione che si attesterebbe intorno al 50 per cento e ciò vuol dire che in città un modicano su due non paga le tasse. Fatto gravissimo che spiega l’altissimo valore dei residui attivi pari ad € 17.707.746,69 solo nel 2017 che sommato a quelli degli esercizi precedenti totalizza lo stratosferico importo di € 59.049.575,10.

È chiaro che si tratta di un’anomalia grave e che certifica che, togliendo una bassa percentuale di cittadini meno abbienti e incapienti e perciò impossibilitati a pagare, vi è invece un’alta percentuale di cittadini che ingiustificatamente non paga le tasse, facendo ricadere le disastrose conseguenze su chi, invece, ritiene che le tasse sia giusto pagarle a fronte però di adeguati servizi pubblici.

La strada per uscire dallo stato attuale di pre-dissesto, pertanto, non può che essere costituita dalle seguenti azioni: da un lato, amministrare meno allegramente e con più oculatezza e programmazione, mentre dall’altro lato, far pagare con ogni mezzo i tantissimi evasori.