“Un fatto increscioso è avvenuto, lunedì 10 settembre, in Consiglio comunale”. Inizia così una nota stampa a firma della Consigliera Comunale del PD di Modica, Ivana Castello.

“La sottoscritta – si legge nel documento – ha presentato un’interrogazione urgente in difesa delle categorie lavoratrici più deboli, ricevendo una alquanto bizzarra risposta personalmente dal Sindaco. Ma andiamo con ordine. Nei giorni immediatamente precedenti al Consiglio, alcuni cittadini mi hanno contattato per chiedere un intervento risolutivo o, comunque, di sollievo, presso l’amministrazione comunale, allo scopo di ottenere tutti o parte di alcuni pagamenti maturati da mesi. Si tratta di persone che lavorano presso la IGM, per l’igiene della città, presso la Servizi per Modica, le Cooperative sociali e l’Amministrazione comunale medesima. La storia è la solita: la gente lavora, alla fine del mese aspetta lo stipendio, ma lo stipendio non arriva. Se passa un mese, nessuno parla, poiché ognuno capisce, anche se ha bisogno, che il Comune non naviga nella prosperità; se passa un secondo mese si comincia a soffrire, sempre che non si sia cominciato già al primo mese, ma al terzo mese, ovviamente, la situazione si fa difficile, anche perché i cittadini sono legati tra loro da una sorta di catena economica. Ma torniamo alla vicenda politica – scrive ancora la Castello -. Quando questi concittadini arrivano con l’acqua alla gola va da sé che cerchino aiuto a qualcuno. Non cercano una raccomandazione: vogliono solo realizzare ciò che è un diritto costituzionale. Nella Costituzione è scritto che l’Italia si fonda sul lavoro e che lo Stato si attiva per tutelarlo (Art. 36). Ma siamo in un’epoca in cui il lavoro si assottiglia e quel poco che permane viene sottopagato e, infine, questo è l’assurdo degli assurdi, proprio l’Ente pubblico è il primo a sottopagarlo, a non pagare i contributi di assistenza e previdenza, a beneficiare di esso senza che gli si possa chiedere di pagarlo puntualmente. E quando lo paga uno deve mettersi in ginocchio davanti alla prima santa che capita e deve ringraziare mille volte il cielo e baciare mille volte la terra. Ma grazie di che? Questi soldi non sono stati guadagnati col sudore della fronte o qualcuno pensa che siano stati rubati?

La risposta che ho ricevuto – afferma Ivana castello – è di un’eloquenza sbalorditiva. Ho chiesto, dunque, di discutere la mia interrogazione con precedenza rispetto a quanto era all’ordine del giorno, ma  il sindaco si è rifiutato di rispondermi. Ha precisato che l’oggetto della mia interrogazione non era urgente. Ho chiesto a chi spettasse decidere se un’interrogazione fosse o non fosse urgente, ma mi ha ribadito che non avrebbe risposto perché la materia non era urgente. Non basta, gli ho detto, che esistono centinaia di famiglie che aspettano da mesi, talune anche da un anno, il pagamento del lavoro compiuto? La materia non è urgente? Non è urgente che queste famiglie ricevano uno stipendio, ora che si aprono le scuole e si debbono affrontare spese addizionali per libri, tasse scolastiche e quant’altro? L’argomento non è urgente. Punto.

Qualcuno potrebbe anche ritenere che, poveraccio, il sindaco non ha i liquidi per pagare – si legge ancora nel documento della Castello -. Posso essere d’accordo – afferma -, ma ciò non giustifica la negatività con cui si è posto. Così come faceva le strade, ad un semplice fischio dei cittadini, in campagna elettorale, con la stessa agilità oggi si nega per il pane della gente”.