Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini si è recato in Calabria, a Palmi e poi nella Tendopoli di San Ferdinando.

“La mafia è e la ‘ndrangheta mi fanno schifo” ha detto Salvini. “La ‘ndrangheta è una merda, un cancro, che si è allargato a tutta l’Italia. Io però sono testone e continuerò a combatterla fino a che non avremo portato via anche le mutande a questa gente” – ha detto ancora Salvini.

L’ultima tappa del viaggio di Salvini nel reggino è una piazzola sull’A2. È lì che sorge la stele a memoria dei brigadieri Antonio Fava e dello sciclitano Vincenzo Garofalo. Nel gennaio ’94 sono stati uccisi dalla ‘ndrangheta in uno dei tre agguati contro i carabinieri, serviti ai clan calabresi per certificare la propria partecipazione alla strategia degli attentati continentali, tramite cui mafie, settori dei servizi e della massoneria – ipotizza la procura che per questo ha portato a processo i boss Rocco Filippone e Giuseppe Graviano – miravano a imporre un governo amico. Un piano eversivo, che in una fase di poco precedente era stato portato avanti con la costruzione di leghe regionali, incaricate di spezzare in due l’Italia per regalare alle mafie una nazione.

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