forconi pedalino 1Pina e Paolo Iacono, coniugi residenti a Pedalino, frazione di Comiso, si sono fatti murare vivi dentro la loro abitazione e si sono fatti legare alle bombole del gas.

Il motivo? Dovevano consegnare la loro casa, venduta all’asta, ai nuovi proprietari.

Stamattina l’ufficiale giudiziario avrebbe dovuto consegnare l’immobile alla nuova proprietaria, una donna di Comiso, che l’ha acquistata per 30 mila euro, circa un quinto del valore commerciale dell’appartamento, secondo i prezzi medi dell’area.

In questi mesi la coppia ha condotto trattative per cercare di ricomprarla, ma il tentativo è caduto nel vuoto.

Pina e Paolo Iacono ieri sera hanno deciso di difendere la loro casa,  hanno chiamato un muratore che con calce e mattoni forati ha eretto un muro nel vano dell’ingresso.

Stamattina il presidio de I Forconi e del Movimento per gli agricoltori.

La trattativa fra l’ufficiale giudiziario, la nuova acquirente dell’immobile e i coniugi Iacono è finita poco prima di mezzogiorno: la neo-proprietaria ha dato la disponibilità ad un incontro in settimana con i legali delle rispettive parti per trovare un compromesso. Probabilmente verrà data la possibilità ai coniugi di ricomprare la casa allo stesso prezzo per cui la donna se l’è aggiudicata. “E’ un ottimo risultato per noi – dice Marcello Guastella del Movimento dei diritti per gli agricoltori – finalmente qualcosa comincia ad andare per il verso giusto“.

forconi pedalino 2 L’appartamento si trova al piano terra, e per l’ufficiale giudiziario non è stato difficile entrare dalla finestra, a dimostrazione del fatto che quello messo in atto dalla coppia è un gesto simbolico per attirare l’attenzione sul drammatico problema delle aste giudiziarie. “Uscite dalla casa e vi daremo la possibilità di ricomprarla in un secondo momento”, è stata la proposta fatta dall’ufficiale giudiziario ai coniugi Iacono che, però, non avevano accettato e fatto una controproposta: “Diamo alla nuova proprietaria i 30 mila euro, prezzo di aggiudicazione della casa e in più le paghiamo le spese legali; ma noi rimaniamo qui“. L’avvocato dei proprietari è stato in casa, accompagnato dal leader dei Forconi Mariano Ferro.

Forconi e il Movimento degli agricoltori, nel maggio scorso, avevano ottenuto il rinvio dello sfratto. Anche l’azienda agricola degli Iacono è all’asta per 8.600 euro, valore molto inferiore a quello reale. ”Dobbiamo fermare questa macelleria sociale“. Così Mariano Ferro, leader dei Forconi, da via Arno 42, casa dei coniugi Iacono che nella notte si sono fatti murare in casa per evitare lo sfratto che sarebbe dovuto avvenire questa mattina, alla presenza dell’ufficiale giudiziario e della nuova proprietaria dell’immobile che si è aggiudicata la casa per trenta mila euro. “L’Ars – ha continuato Ferro – ha già varato un provvedimento per quanto riguarda l’impignorabilità della prima casa e dei beni strumentali, ma ora aspettiamo le risposte del governo nazionale; abbiamo parlato con Matteo Renzi a marzo e ancora nulla è stato fatto; se per far muovere le cose servono le manganellate siamo disposti a prendercele, purché si fermi questo sciacallaggio“.