Soldi pubblici investiti male? E’ scoppiata la polemica, per il momento a mezzo social, sul danno riportato da una parte della pista ciclabile/pedonale a Marina di Ragusa.

Intanto le foto parlano chiaro: il danno c’è.

Da un lato l’opposizione che attacca i lavori fatti male, dall’altro l’Amministrazione Comunale che si difende e tramite l’Assessore Corallo, fa sapere che: “tratti della pista già completati sono in ottimo stato e sono “sopravvissuti” al maltempo. Tranquillizziamo tutti gli uccelli notturni (barbagianni, civette..) e gli animali necrofagi (iene, sciacalli..) che si è trattato solo di un tombino di raccolta delle acque meteoriche che a causa della violenta pioggia di ieri ha sollevato il manto stradale danneggiando un piccolo tratto della pista peraltro ancora in fase di completamento. Una squadra di tecnici è già intervenuta sui luoghi e nel corso della giornata provvederà a videoispezionare il canale per comprendere le cause del sollevamento. Il cantiere è ancora aperto e gli operai incaricati dei lavori alla pista ciclabile continueranno il loro lavoro con professionalità e precisione”.

A queste parole arriva la replica di “Territorio” che scrive: “Le parole di Corallo sono una reazione davvero poco adatta a chi ricopre il ruolo di amministratore pubblico. Ci sembra evidente che Corallo non ha compreso quale critica gli abbiamo mosso siamo costretti a controreplicare spiegandogli un paio di cose, semplici: dare la colpa del danno al maltempo e a un tombino che non ha retto il carico di acqua piovana non fa altro che confermare il livello di improvvisazione con la quale l’amministrazione Piccitto si approccia al governo della città di Ragusa. Quando si progetta una qualsiasi opera bisogna tener conto di tutto, perfino della pioggia. Se lo sono chiesti l’assessore Corallo e i consiglieri comunali giunti in soccorso dell’amministrazione come mai altre opere realizzate nel tempo a Marina non hanno subito danni dalle precipitazioni? Perché sono state progettate e realizzate proprio pensando anche ai rischi di allagamenti dovuti alle forti piogge nel caso le condutture non dovessero reggere. Facile dare la colpa alla pioggia e non ammettere di aver sbagliato – scrive “Territorio” -. Facile chiamare civette e sciacalli chi, legittimamente, critica l’operato approssimativo di un governo impreparato e dedito all’improvvisazione. Corallo avrebbe dovuto dire una cosa sola: “Scusate, non avevamo pensato a tutto, colpa nostra”.

La pressione delle acque ha dunque innalzato di qualche centimetro la pista ciclabile, ha sollevato parte dell’asfalto della corsia. Insomma un danno che va ripristinato a carico dei cittadini, non vi è dubbio. Purtroppo in Sicilia è normale “sbagliare” e vedere crollare strade e ponti.

Foto: A. Carnemolla

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