La Diocesi di Noto scomunica e diffida Igor Marco Garofalo
- 31 Agosto 2012 - 16:30
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DIOCESI DI NOTO – CURIA VESCOVILE – L’ORDINARIO DIOCESANO
Preso atto
1- che il Sig. Igor Marco Garofalo, con dimora canonica nel territorio della Parrocchia Chiesa Madre San Guglielmo, Vicariato di Scicli, Diocesi di Noto, ha reso pubblica la sua decisione di abbandonare la Chiesa Cattolica e di aderire alla cosiddetta “Chiesa ortodossa autocefala d’Europa”, la quale non è in comunione, né con la Chiesa Cattolica, né con le Chiese Ortodosse legittime;
2- che a dimostrazione della irrevocabilità della sua decisione, ha ricevuto l’ordinazione diaconale il 14 luglio 2012 e l’ordinazione sacerdotale il 15 luglio 2012 nella suddetta Chiesa autocefala, nell’Esarcato di Sicilia Santa Maria Maddalena, con sede nel Comune di Licata, Provincia e Diocesi di Agrigento, assumendo il nome di Padre Teofilo;
3- che da fonti autorevoli, cattoliche e ortodosse legittime, risulta che la suddetta “Chiesa Ortodossa Autocefala d’Europa” non ha alcun riconoscimento canonico da parte delle stesse chiese ortodosse legittime, le quali considerano le ordinazioni, diaconale e sacerdotale, conferite dalla suddetta Chiesa Autocefala, invalide e illegittime;
4- che il Sig. Igor Marco Garofalo, come risulta da diverse circostanze, ha affermato di poter e volere porre atti di ministero sacerdotale di natura sacramentale;
5- che a partire dalla suddetta pretesa ordinazione ricevuta, si è presentato in pubblico a Scicli e altrove, con l’abito ecclesiastico del clergyman, tipico dei Sacerdoti cattolici, generando confusione tra i fedeli cattolici;
6- che in data 24 agosto 2012, in occasione della processione di San Bartolomeo, il detto Sig. Igor Marco Garofalo, indossando il clergyman, si è inserito tra le file dei fedeli, cercando di procedere accanto al simulacro e nelle vicinanze del sacerdote cattolico, che presiedeva la processione, con la palese finalità di accreditare una equivalenza tra il suo sacerdozio e il sacerdozio cattolico; che è stato prontamente invitato ad allontanarsi e ciò ha causato una momentanea interruzione della processione;
Si dichiara
1- che il Sig. Igor Marco Garofalo non è in comunione con la Chiesa Cattolica e con nessuna delle Chiese Ortodosse legittime;
2- che è incorso nella scomunica “latae sententiae” in forza del can. 1364 § 1 del Codice di Diritto Canonico;
3- che le ordinazioni, diaconale e sacerdotale, che ha ricevuto, sono invalide e illegittime e non può esercitarle lecitamente;
4- che non può lecitamente indossare il clergyman o la talare, propri del clero cattolico;
5- che è da ritenersi semplice laico.
Si diffida
Il Sig. Igor Marco Garofalo
1- dal porre nell’ambito di tutta la Circoscrizione territoriale della nostra Diocesi di Noto qualsiasi atto spettante all’ufficio di sacerdote cattolico, sia di propria iniziativa, sia se richiesto da fedeli inconsapevoli;
2- di indossare il clergyman o la talare, propri del clero cattolico, pena il ricorso e la denuncia all’autorità giudiziaria italiana in forza dell’art. 498 del Codice Penale Italiano.
Si fa divieto assoluto
A tutti i fedeli cattolici della Diocesi
1- di accogliere il summenzionato Sig. Igor Marco Garofalo come sacerdote cattolico, né come appartenente a chiesa ortodossa legittima;
2- di partecipare a qualunque titolo a pretesi atti di culto cattolico posti dal medesimo summenzionato, sotto pena di incorrere in sanzioni penali previste dal Codice di Diritto Canonico.
Il presente provvedimento mira a evitare eventuali profanazioni del culto sacro, scandalo o confusione, pericolo di errore o indifferentismo religioso e pertanto è messo a conoscenza di tutti i fedeli.
Dato a Noto il 31/08/2012
L’ORDINARIO DIOCESANO
Mons. Angelo Giurdanella
Alessio Mameli
Il medioevo non è mai finito veramente. Ancora oggi esiste la scomunica. Questo atto è privo di fondamento alcuno e va contro la libertà religiosa. Il signor Marco Garofalo crede in dio nella confessione ortodossa ed è libero di professare la sua fede, nella misura in cui non leda il diritto civile e penale. Il diritto canonico e il beneplacito delle chiese già esistenti non hanno davvero alcuna rilevanza per la la nostra Società.
Il presente provvedimento mira solo a tutelare gli sporchi interessi di potere della Chiesa cattolica, che vuole mantenere il monopolio della fede in Italia. Spero che alla Chiesa ortodossa autocefala fondata da Marco Garofalo aderiscano tutti i cattolici dissidenti e che vogliano lasciare un segno per la riforma di questa Chiesa cattolica dittoriale che abbiamo la sciagura di avere in Italia.