Due erano gli obiettivi odierni del Padua Rugby Ragusa: per passare al turno successivo dei play off occorreva battere il Gorima Trepuzzi con almeno quattro punti di scarto; per sperare, invece, di giocare la semifinale tra le mura amiche bisognava segnare almeno quattro mete e contare su risultati favorevoli dagli altri campi.

Dopo ottanta minuti di gioco, uno solo, il primo, i ragusani sono riusciti a centrare. Il 16 a 6, infatti, sommato all’8 a 11 dell’andata, permette al Padua di volare il semifinale, dove affronterà, in trasferta, il Latina.

I ragusani, dicevamo, dovevano innanzitutto vincere, e per questo, stamattina, sono scesi sul rettangolo di gioco del Petrulli con l’animo di chi sa di giocarsi tutto in una partita. Da parte loro, i trepuzzini, partendo da un vantaggio minimo, sapevano di non poter contare sul risultato dell’andata e per questo hanno cercato di fare la loro partita. Ne è venuto fuori un incontro molto bello, equilibrato quanto quello visto al Vittorio di Trepuzzi otto giorni orsono, e risolto solo a quattordici minuti dalla fine, grazie a una meta in prima fase di Stefano Iacono, bravo a infilarsi in un buco lasciato libero dalla difesa salentina e a poggiare l’ovale al centro dei pali.

Ma prima, per 64 minuti, le due squadre hanno sudato e si sono affrontate a viso aperto, con una leggera supremazia paduina nel gioco, e con il Trepuzzi che ha approfittato di ogni occasione che gli è stata concessa per fare male alla difesa iblea.

Partono subito forte i ragusani e al 5° il piede di Peppe Iacono porta in vantaggio la propria squadra con una punizione assegnata dal signor Leonardo Marini della sezione di Roma, ottima la sua prova, per un fallo in ruck della squadra salentina. Il 3 a 0 pareggia i conti con la partita di andata e, se l’incontro finisse con questo risultato, per definire la prima semifinalista sarebbe necessaria la serie dei calci piazzati (una sorta di rigori del calcio). I ragusani lo sanno e per questo continuano a giocare mettendoci tutta la grinta possibile. La foga, però, fa commettere loro alcuni falli che altrimenti non avrebbero commesso. Così i pugliesi, oltre a ricacciare indietro più volte i giocatori iblei, hanno due occasioni per impattare l’incontro, al 12° e al 15°, ma in entrambi i casi i calciatori, prima Francesco Pagliara e poi Carlo Perrone, non sono precisi. Al 19°, però, dopo l’ennesimo fallo paduino, il mediano di mischia giallorosso centra i pali e porta il Trepuzzi avanti nella sfida con i ragusani.

Il pubblico, abbiamo contato circa quattrocento presenze sugli spalti del Petrulli, capisce che il momento è delicato e incita come mai prima la propria squadra.

I paduini rispondono ai propri sostenitori mettendo ancora più impeto in quello che fanno ma, al 27°, forse proprio per un eccesso di impeto, Gabriele Calamaro commette un fallo in una ruck e viene inviato dal signor Masini per 10 minuti dietro i pali avversari.

Un’altra squadra avrebbe accusato il colpo e, magari, permesso agli avversari di portarsi avanti nel punteggio. I biancazzurri, invece, nei dieci minti giocati in inferiorità non solo non subiscono punti ma, addirittura, “rischiano” di segnare una meta.

Ristabilita la parità numerica, il Padua accelera ancora, e al 40°, nuovamente grazie a un piazzato di capitan Iacono, si porta sul 6 a 3, risultato con il quale si chiude il primo tempo.

Alla ripresa delle ostilità la pressione dei ragusani si fa ancora più costante, ma le giocate dei padroni di casa sono sterili.

Allora Massimo Vinti decide di cambiare: al 44° Antonio Modica entra per Lorenzo Castiello, mentre al 51° Eugenio Lo Presti, placcato duro, cede il suo posto a Stefano Tumino.

Ma a muovere il proprio score sono i leccesi, al 55°, con il solito Pagliara. 6 a 6.

Al 60° altro cambio in casa Padua: esce Stefano Distefano ed entra Andrea Solarino.

I ragusani, quando attaccano giocando al largo, mettono sempre in difficoltà la difesa giallorossa; il problema è che non sempre lo fanno e spesso invece si ostinano a calciare lungo o a mettere in pratica giocate “fantasiose”.

A nulla sembra servire il tifo del pubblico, che chiede a gran voce la meta.

Poi, intorno al 64°, come d’incanto, il Padua si ricorda di avere l’attacco più forte del campionato siciliano e decide di giocare come ha fatto per tutta la stagione regolare.

Così cinge d’assedio la difesa ospite fino a quando, al 66°, dopo una mischia nei 5 salentini, arriva la meta descritta in apertura. Peppe Iacono realizza la facile trasformazione e porta la sua squadra sul 13 a 6.

Prima della ripresa del gioco, Enoc Valenti lascia il posto a Giorgio Nobile.

Il Trepuzzi accusa il colpo, mentre i ragusani si ringalluzziscono, sentendo il passaggio del turno ormai vicino.

Nei tredici minuti che restano non ci sono azioni che meritano di essere raccontante, visto che gran parte del gioco si svolge nei venti metri centrali e che ogni qualvolta una delle due squadre potrebbe andare oltre, banali errori vanificano tutto.

Da segnalare solo due cambio: al 73° quello di uno sfinito Paolo Bellio, che viene richiamato in panchina per fare spazio a Vincenzo Macauda, e, al 79°, quello di Giuseppe Di Mauro che fa spazio a Fabio Baglieri. In mezzo, al 78°, ci sono i tre punti della matematica vittoria iblea calciati, manco a dirlo, da Peppe Iacono.

E al triplice fischio si può scatenare la festa, sia in campo che in tribuna.

Ma, è giusto dirlo, onore al Trepuzzi che ha disputato un ottimo quarto di finale e che, probabilmente, come dichiarato dall’allenatore, il signor Alberto Follo, ha da rimproverarsi più per la vittoria risicata di domenica scorsa in casa, che per la sconfitta odierna.

Soddisfazione, invece, nello spogliatoio biancazzurro per il passaggio del turno, anche se la mancata conquista del punto di bonus costringerà la squadra del presidente Tumino a giocarsi il passaggio del turno fuori casa. Ma, come detto da coach Vinti, «giocare in casa è certamente un vantaggio; noi però vogliamo andare fino in fondo e allora vuol dire che andremo a vincere a Latina».