Una lunga nota è stata diffusa oggi dal Sindaco di Comiso, Giuseppe Alfano (nella foto). Nel documento il primo cittadino spiega di non volersi dimettere e il perchè di tale decisione.

Ecco di seguito il comunicato stampa:

“La richiesta delle mie dimissioni da parte dell’opposizione – dice – è ormai una legnosa, trita, noiosa e ripetuta cantilena, nonché comoda perchè sottrae questi oppositori politici al confronto sui temi amministrativi e politici seri e sulle cause che hanno condotto alla pesante situazione economica che investe il Comune.Ritengo, pertanto, opportuno chiarire alla città e all’opinione pubblica il perchè di questa loro posizione e le ragioni per le quali non mi dimetto.

Da un lato si tenta di distrarre l’opinione pubblica dall’esigenza imprescindibile di iniziare comunque un percorso nuovo che vedrà il nostro Ente rinascere dalla devastazione economica cui è stato costretto dall’incapacità, dalla superficialità, dalla faciloneria e dall’arroganza politica dell’Amministrazione Digiacomo.

Dall’altro lato, ho la contezza che questi oppositori demagogici e incompetenti hanno cominciato a comprendere che esiste la rinata possibilità del sindaco e della Giunta attualmente in carica di poter voltare pagina e iniziare ad amministrare serenamente e quindi poter dare le giuste risposte alle esigenze della città.

E’ chiaro a tutti, anche all’opposizione, che la mia sindacatura rinata a nuova vita con l’aeroporto ormai pronto a decollare, un Prg già completo e pronto anch’esso ad essere esaminato nei prossimi mesi dal Consiglio comunale, una raccolta differenziata che migliora mese dopo mese, una lunga serie di opere pubbliche iniziate e in fase di realizzazione, la risistemazione della viabilità urbana, il nuovo cimitero di Pedalino, la bonifica dell’ex discarica comunale di Cozzo d’Apollo già finanziata, per non parlare della riqualificazione del Parco dell’Ippari e dell’avvenuto storica stabilizzazione di 180 precari, insieme all’ordinaria amministrazione che tornerà più serena perchè non appesantita da commissariamenti e decreti ingiuntivi, non potrà che far riacquistare fiducia nell’Amministrazione Alfano e rendere coscienti i cittadini che non è colpa nostra se oggi ci troviamo in questa situazione ma essa trova le sue radici nella sciagurata gestione dell’Amministrazione che ci ha preceduti.

Questo è il loro intento: evitare di dare il tempo alla gente di aprire gli occhi e conoscere fino in fondo le responsabilità di chi oggi è all’opposizione. D’altronde, non sarebbero certo le mie dimissioni a poter cambiare le carte in tavola, in realtà coltivano la speranza di poter tornare al governo della città, magari per confodere le acque.

Questa Aministrazione è stata eletta democraticamente dai cittadini che, col voto del 2008, hanno bocciato la Giunta Digiacomo. Solo alla fine dei cinque anni del mio mandato si potranno trarre le somme del governo della città.

Non è mia intenzione, pertanto, abbandonare la nave proprio quando ha bisogno di una guida sicura e responsabile, convinto e cosciente di non avere responsabilità sugli ultimi eventi, ed avendo la serenità d’animo di chi in tutti i modi ha tentato di evitare il dissesto finanziario, procedura sulla quale credo ci sia molta confusione e ignoranza anche tra i miei oppositori. Non mi dimetto, inoltre, perchè taluni non hanno la più pallida idea delle “porcate” prodotte, mi si passi il termine, come con un certo turbamento ho potuto constatare a seguito di confronti pubblici. Mi viene il dubbio che ci troviamo di fronte a recite degne di attori holliwoodiani o a persone al di fuori della contezza delle più elementari norme di contabilità degli enti locali.

Qualunque sarà il modo che permetterà al Comune di uscire dall’attuale situazione di criticità (erogazione di fondi straordinari da parte dello Stato o da parte della Regione, ovvero dichiarazione di dissesto) i vantaggi che la città otterrà d’ora in avanti saranno ben maggiori rispetto alle iniziali difficoltà. Basta ricordare l’esempio di Chiaramonte Gulfi: dieci anni fa ha dichiarato lo stato di dissesto, oggi è il Comune più virtuoso e saldo della Provincia di Ragusa perchè ha solo cominciato a vivere del proprio, camminando coi piedi ben saldi per terra. Questa prassi amministrativa, oggi e un dovere che si impone a ciascuno di noi e a tutte le Amministrazioni.

Ho l’impressione, e i fatti mi daranno ragione, che molte delle scelte che opereremo, saranno replicate da altre Amministrazioni comunali che devono necessariamente cambiare passo. Esorto, quindi l’opposizione a riacquistare lucidità, riscoprire il ruolo politico di opposizione critica aperta a un confronto costruttivo mai da noi rifiutato.

In caso contrario, andremo avanti da persone per bene, disinteressate a lucrare con la politica, interessati solo al bene della città. Concludo con una nota personale: non ho alcun attaccamento alla poltrona, ne ho altre più comode ed ho sempre vissuto del mio, a differenza di altri che chiedono le mie dimissioni.

Ciò mi ha permesso di essere un uomo libero e un politico serio”.