È una dolce estate quella che si avvia verso la conclusione a Sampieri, grazie all’impegno del PataPata nel promuovere eventi che valorizzano, tra musica e letteratura, la bellezza dell’estate in una delle spiagge più belle della Sicilia.

Venerdì 23 agosto Gio Evan, talentuoso e poliedrico cantautore italiano, ha letteralmente incantato ed emozionato il numeroso pubblico presente al PataPata in occasione del tanto atteso concerto con suggestioni poetiche in musica intimistiche e suadenti, emozioni allo stato puro presentate in una chiave complessa, delicata e ricercata. Uno spettacolo reso ancora più prezioso e speciale dall’accompagnamento di una band all’altezza della sfida di suonare per un grande e amato artista come Gio Evan.

Dicono di lui: “Artista poliedrico: scrittore e poeta, umorista, performer, cantautore, artista di strada -e capitano pirata della ciurma Granché-. Ma lui non lo sa e vola lo stesso.” Gio Evan, all’anagrafe Giovanni Giancaspro, durante gli anni che vanno dal 2007 al 2014 intraprende viaggi che lo portano in India, in tutta Europa e in tutto il Sud America, con l’aiuto di una bicicletta. Comincia a studiare e vivere accanto a maestri e sciamani del posto, dai quali riceve iniziazioni sciamaniche e attivazioni al mondo vibrazionale e terapeutico (In Argentina viene battezzato come Gio Evan da un Hopi). Grazie a queste esperienze impara le sue arti, creando così una personalità molto forte e complessa. Si avvicina al surrealismo, al nonsense, al gioco sacro, alla parola-terapia e al lavoro sull’anima tramite le potenze dell’arte.

dav

Sabato 24 agosto, Tea Ranno ha presentato “L’Amurusanza” (Mondadori), all’interno della rassegna culturale estive “Autori & Libri. Conversando a Sampieri”, davanti a un pubblico attento e numeroso, come sempre. Ha dialogato con lei la giornalista Chiara Scucces. “L’Amurusanza Tea Ranno esce fuori dai canoni usuali, nonostante ci sia sempre una donna in cerca di riscatto al centro della scena (la bellissima Agata – la tabacchera- vedova di Costanzo), questa volta è un’intera comunità a fare la parte della protagonista.

Conversando con la giornalista Chiara Scucces si svela che l’amurusanza, in siciliano, rappresenta i piccoli doni, i pensieri gentili, i segni di affetto e di benevolenza. Un modus vivendi utile a raccogliere l’indignazione di un paese di cinquemila anime amministrate da un sindaco, “Occhi Janchi”, che non solo vorrebbe mettere le mani addosso alla procace vedova, ma in uno a suoi sodali espropriargli la Saracina, un giardino di arance e limoni, per farne una discarica e quindi realizzare affari illeciti.

Ma è proprio l’amurusanza l’elemento trascinatore di questo romanzo che, nel corso della narrazione, in un vorticoso crescendo, arriverà a pervadere ogni singolo gesto, azione, frase o pensiero, facendosi portavoce del cambiamento. Si tratta dell’indignazione verso un potere costituito corrotto a far scattare la molla di una rivoluzione civile di cui oggi si sono persi tracce e ricordo.

Tea Ranno con la sua potenza espressiva recupera questo valore e lo offre ad una lettura semplice e scorrevole, come del resto è il suo descrivere anche sui particolari. Agata non ha alcuna intenzione di restare a guardare e, affiancata da un’inaspettata serie di alleati, darà il via ad una vera e propria prova di resistenza.

Ha inizio così una lotta tra chi detiene il potere e chi cerca di riconquistare la propria indipendenza e autonomia a suon di poesie, gesti gentili e buon cibo, le cosiddette amurusanze. Ancora una volta l’autrice dà prova delle sue capacità mettendo in scena una rappresentazione capace di calamitare l’attenzione del lettore dalla prima all’ultima pagina.




Un classico esempio di come l’unione, in questo caso degli umili, gente di poco conto rispetto alla cricca che detiene il potere, faccia la forza, quella del cambiamento e della rinascita, per riprendere tra le mani la propria vita e quella di un’intera comunità.

Prossimo appuntamento con “Autori & Libri, Conversando a Sampieri” al PataPata a Sampieri venerdì 30 agosto alle ore 19.00 con “Ritorno all’Amarina” di Giuseppe Lazzaro Danzuso (Fausto Lupetti editore). L’autore converserà con la giornalista Franca Antoci.