Figlio mio quanto mi costi!!! Sarebbe il caso di dirlo! Nel 2006 la Finanziaria introdusse il “bonus bebè”, un contributo di mille euro per le coppie che avevano il primo figlio nel 2005 o per il secondo o i successivi nati nel  2006.

Il pagamento del contributo, che avveniva tramite posta, era subordinato ad un’ autocertificazione che attestava che la famiglia percepiva un reddito inferiore a 50 mila euro, il tutto senza la consulenza di un esperto che ne valutasse l’effettiva veridicità, cosa che ha portato molte famiglie a firmare l’autocertificazione e richiedere il bonus senza pensare alla possibilità che successivamente, dai controlli effettuati dall’Agenzia delle entrate, le somme indebitamente riscosse si sarebbero dovute restituire, come previsto dallo stesso bonus bebè.

In questi giorni le sezioni territoriali del ministero dell´Economia stanno procedendo a contestare a decine e decine di famiglie, anche nella nostra provincia, l´indebita riscossione del bonus bebé, su 550 mila nuovi nati nel 2005, sono circa ottomila le famiglie “indagate”, comprese molte famiglie del ragusano.

Una spesa non indifferente per le famiglie interessate che entro 30 giorni devono restituire il bonus tramite versamento alla Tesoreria centrale,  consegnare una delle quietanze alla Ragioneria territoriale ma, come se non bastasse, i coniugi verranno segnalati alla procura della Repubblica con l’accusa di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, truffa e falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale.

Nella finanziaria del 2006 era prevista anche una sanzione amministrativa di ben 3000 euro per chi avesse indebitamente riscosso il contributo, quindi ricapitolando a carico di queste famiglie si conta: la restituzione del bonus, rischio di un procedimento penale e la possibilità di una consistente sanzione amministrativa.

Se consideriamo che molte famiglie hanno sforato di poche centinaia di euro il tetto massimo di 50 mila euro, per conteggi inesatti dovuti appunto alla loro “ignoranza” in materia fiscale avendo fatto un controllo per così dire “fai da  te”, il danno è sicuramente non indifferente, resta da vedere se, come sostengono alcune associazioni di consumatori, il “reato” , sarebbe prescritto perché decorsi i 5 anni.