fotovoltaicoI Carabinieri hanno fatto luce su un caso di corruzione nel settore delle energie rinnovabili.

I Carabinieri hanno arrestato un libero professionista e sospeso un dirigente regionale. I due indagati sono stati raggiunti da una misura cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Palermo. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Bernardo Petralia e dal sostituto Claudia Ferrari, hanno consentito agli investigatori di documentare la “condotta corruttiva” posta in essere da S. V. S. consulente per la Sicilia di una società leader in Europa nel campo della produzione di energia rinnovabile, nei confronti del dirigente pro tempore dell’Assessorato regionale all’Energia, R. S., ottenendo dal quest’ultimo – dietro pagamento di una tangente di 7 mila euro – il rilascio di un decreto che autorizzava in sanatoria. In particolare, tale provvedimento avrebbe sanato la mancanza di autorizzazione a collegare, alla linea elettrica nazionale, un impianto fotovoltaico dell’azienda in questione, sito nel Comune di Ragusa, senza la quale Gse spa – Gestore di Servizi Energetici non avrebbe potuto erogare gli incentivi previsti dalla legge per la produzione di energia prodotta da fonti rinnovabili.

Nell’ambito dello stesso procedimento, è inoltre indagato l’amministratore delegato che sarebbe il mandante della condotta corruttiva, come sostengono gli investigatori.

In seguito alle perquisizioni eseguite presso l’Assessorato all’Energia, ma anche nella sede di Roma della società, nonchè presso le abitazioni di tutti gli indagati, è stata trovata “documentazione pertinente al reato per cui si procede”, fanno sapere gli inquirenti.

 

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