Il Segretario Generale della CGIL di Ragusa, Giuseppe Scifo,  esprime la propria contrarietà al progetto di realizzazione della discarica di rifiuti speciali in contrada Cuturi a Scicli. “Una scelta miope all’interno di un contesto territoriale dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’Umanità  in netto contrasto alla naturale vocazione economica di quel territorio, da anni ormai interessato da un processo di sviluppo economico basato sul turismo – si legge in un comunicato stampa della CGIL -.

L’attrazione turistica di Scicli e dell’intero comprensorio si ancora fortemente alla combinazione di alcuni fattori, quali, i beni culturali, monumentali e paesaggistici, il turismo enogastronomico e la valorizzazione delle risorse agroalimentari tipiche del territorio.

Una tendenza ed un modello di sviluppo che necessita azioni forti di sostegno in questa direzione. La scelta di realizzare una discarica di rifiuti speciali all’interno del territorio investito da processi virtuosi di sviluppo “sano” rappresenta un fatto  insensato e controproducente.

La discarica – scrive la CGIL – che dovrebbe sorgere a pochi metri di distanza da corsi d’acqua , centri abitati e scuole, avrà  ricadute dirette sulla salute dei cittadini e sull’ambiente già di per sé fragile.  Inoltre l’iter fin qui avviato per l’ottenimento delle autorizzazioni e delle certificazioni sembrerebbe viziato da alcune inadempienze da parte di organi preposti. Pertanto – si legge ancora – chiediamo al Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, assieme alle associazioni impegnate, Legambiente, i comitati di cittadini e l’amministrazione comunale, un dietro front, senza sé e senza ma, affinché possa definitivamente fermarsi il progetto di discarica di rifiuti speciali a Scicli.

Chiediamo inoltre al Presidente della Regione Sicilia e a tutti i rappresentanti Istituzionali l’avvio di un serio programma per la gestione di rifiuti nell’Isola, ormai al collasso e sotto emergenza da più di dieci anni. Un’emergenza che è diventata ordinaria amministrazione, che a favorito inevitabilmente l’infiltrazione di interessi mafiosi vista l’enorme quantità di soldi che ruotano attorno alla raccolta dei rifiuti in Sicilia.

In tutto questo i cittadini vivono quotidianamente  rischi alla salute, ambienti urbani ed extraurbani inquinati da rifiuti, e sostengono al tempo stesso costi esorbitanti,tra i più alti in Europa, per la gestione del servizio di raccolta e smaltimento.

Invitiamo tutte le associazioni ambientaliste, i comitati di cittadini, e le Istituzioni locali  a fare fronte comune nei territori per progettare e rivendicare una netta inversione di tendenza sul sistema di gestione dei rifiuti.

Occorre anche una forte azione di sensibilizzazione di tutti i cittadini di ogni generazionale per un agire quotidiano nel rispetto dell’ambiente, e per  un diverso modello di consumo orientato ad una sempre maggiore eco sostenibilità.

Abbiamo nel nostro territorio la necessità di una trasformazione della nostra agricoltura verso modelli di eco sostenibilità a 360°, creando condizioni di riqualificazione ambientale, a partire dalla fascia trasformata. Questi fattori – si legge infine – rappresentano la vera ed unica possibilità di sviluppo per il nostro territorio e questo è il dovere che abbiamo come classe dirigente e come generazione di cittadini verso il futuro della nostra terra e dei nostri figli”.