Le recenti dichiarazioni di alcuni responsabili sindacali aziendali della Flai – Cgil e della Filbi – Uil del Consorzio di Bonifica n° 8 Ragusa, hanno determinato le seguenti opportune precisazioni, riportate in un comunicato stampa a firma di Prospero Dente, della Cisl Ragusa Siracusa  e del Segretario Generale della FAI- CISL, Sergio Cutrale

Lo riportiamo qui di seguito:

“Premesso che la sede della rivendicazione sindacale a tutela degli interessi dei lavoratori del Consorzio 8 è, e rimane, la sede regionale dove il Sindacato Unitario Confederale di FAI- Cisl, FLAI – Cgil e FILBI- Uil rimane unitario nell’azione   condivisa della vertenza in favore delle varie categorie che operano nell’ambito dei Consorzi di Bonifica”.

“Tuttavia – precisano il Segretario Generale della UST – CISL Paolo Sanzaro ed il Segretario Generale della FAI- CISL Sergio Cutrale – non si consente a nessuno di dettare le linee di una rivendicazione sindacale, seppure condivisa, imponendo a chi non è mai stato coinvolto di supportarne le azioni di protesta poste in essere autonomamente nel mentre si accusano ed offendono i nostri dirigenti”.

“Riteniamo che le azioni di rivendicazione attivate, hanno determinato strumentalizzazioni ed inutili divisioni tra i vari lavoratori del comparto.

Da una parte emerge la necessità di rivendicare il diritto ai salari da parte del personale a T.I., riconosciuto da tempo ai sensi della L.R. 49/81 e, privato oggi della possibilità di percepire i propri emolumenti maturati a causa dei pignoramenti.

Sempre a causa dei pignoramenti, effettuati dai vari creditori, il personale delle garanzie occupazionali non ha ancora percepito, parte delle retribuzioni connesse all’attività lavorativa svolta nell’anno 2017, determinandosi con ciò, la drammatica situazione economica in cui versano le famiglie di questi lavoratori.

Rispetto a tanta drammaticità, si può pensare che la scrivente organizzazione mostri disinteresse ed insensibilità verso questi dipendenti, molti dei quali, peraltro, propri associati, oppure, molto più semplicemente, non sono state condivise le metodologie di una rivendicazione cieca ed ai limiti, che ha palesemente violato le norme contrattuali sottoscritte con reciproco impegno in sede nazionale ed ha esposto oltre modo tutti i lavoratori oggi impegnati in prima linea.

Tutto ciò è colpa della FAI e della CISL ?

La mancata rispondenza del Governo Regionale, nei tempi e nei modi richiesti dalla vertenza in essere, sarebbero anch’essi da ricondurre a responsabilità della FAI per la mancata partecipazione ?

I lavoratori assunti a seguito delle sentenze emesse dalla Magistratura, non hanno trovato alcun riconoscimento della Regione che, viceversa, continua a negare la necessaria copertura finanziaria occorrente per la stabilizzazione di questi soggetti.

Tutto ciò ha creato la grande disperazione a circa 70 famiglie che ad oggi, non ricevono retribuzione da circa 14 mesi.

A quanto sopra esposto, si deve aggiungere la drammatica riduzione del contributo regionale, disposta come è noto ai sensi dell’art. 47 della Finanziaria 2015, che ha determinato la forte contrazione delle disponibilità economiche dell’Ente consortile ed ha incrementato in modo esponenziale i ruoli a carico degli agricoltori.

Ebbene, nel mentre le Federazioni Regionali di FAI – FLAI – FILBI, rivendicano unitariamente interventi legislativi validi a superare le drammaticità in cui versano il comparto e tutti gli addetti, soprattutto nell’ambito territoriale Ragusano, viceversa, da una parte si chiede il supporto della FAI e dei propri associati e, dall’altra, si attacca strumentalmente la Fai Cisl, i dirigenti ed i dipendenti associati di essere “filo – dirigenziali”, pur non avendo mai incontrato una sola volta il Direttore, al quale sono state inoltrate da tempo diverse richieste di incontro.

Tutto ciò per quali fini?

E’ questa l’unità sindacale cui fanno riferimento strumentalmente alcuni responsabili sindacali aziendali di Flai e Filbi?

La FAI chiarisce che è, e rimane a supporto della vertenza di tutti i lavoratori ma non si aggrega alle decisioni assunte autonomamente senza alcun coinvolgimento.

La FAI ha il dovere e l’obbligo di tutelare i propri associati nei confronti di chi da una parte chiede l’unità sindacale e dall’altra accusa i nostri iscritti con offese ed insulti destituiti da ogni fondamento.

E’ necessario che la vertenza venga ricondotta nell’ambito regionale dove la stessa può e deve trovare la soluzione che rimane di natura politica.

Noi ci siamo e continueremo ad esserci per la difesa di tutti i lavoratori ma, non in questo ambito, dove respingiamo con forza le accuse infondate perpetrate ai nostri danni.    Se è vero che nessuna responsabilità può essere ricondotta all’azione di protesta posta in essere da FLAI e FILBI, è altrettanto vero che nessuna responsabilità può essere imputata alla FAI ed ai suoi dirigenti.

Bisogna lavorare tutti nel rispetto della “verità” senza mai illudere nessuno e sempre nel rispetto del ruolo che ognuno ricopre, dando merito ai dirigenti regionali, del Sindacato Unitario Confederale di FAI Cisl – FLAI Cgil – FILBI Uil per il lavoro svolto ed ai quali auguriamo giorno 13 Giugno p. v. di trovare con il Governo della Regione la soluzione a questa drammatica vertenza che riguarda tutti i lavoratori del comparto a prescindere della loro classificazione interna.”