Quanto accaduto in queste ore alla  Camera dei Deputati non deve e non può passare inosservato; ne va della credibilità delle istituzioni, della vita dell’Assemblea e dell’intera immagine dell’Isola.

Il deputato Elio Vittorio Belcastro, durante la seduta della Camera, ha denunciato episodi diffusi e pesanti di compravendita di voti durante le recenti elezioni regionali, ipotizzando addirittura il pagamento di 200 euro per ogni voto acquistato. Lo ha denunciato non un semplice cittadino o un giornalista, cosa peraltro di per sé già grave, ma un deputato della Repubblica nell’esercizio delle sue funzioni e all’interno della sacralità del parlamento.

Ed anche qui non si tratta di un deputato qualunque, ma di un componente autorevole della Commissione nazionale antimafia, subentrato in Parlamento al rinunciatario Raffaele Lombardo, eletto allora contestualmente alla presidenza della Regione. Una denuncia grave e circostanziata che non potrà mancare di attivare una seria e rigorosa inchiesta per accertare la veridicità delle accuse. Accuse che peraltro, seppure in maniera velata, anche il siciliano Granata, anch’egli componente della Commissione Antimafia, aveva ripetutamente lanciato sui social network dal suo profilo personale.

In entrambe i casi si tratta di un fatto gravissimo, sia nell’eventualità che si tratti di una bufala, ed allora il presidente Crocetta farà bene a querelare immediatamente chi ha lanciato questi sospetti nell’interesse della Sicilia tutta, senza distinzioni di parte, oppure bisognerà chiedere ai componenti della commissione antimafia di quali episodi sono a conoscenza, di quali candidati e partiti politici hanno beneficiato del turpe scambio e di chi ha gestito la compravendita del consenso.

Se nuova era deve essere per la Sicilia, lo sia anche nella gestione dei sospetti, che non possono più rimanere tali; lo chiedono i siciliani, lo pretendono le istituzioni ma, soprattutto, è doveroso per i tanti giovani e tante donne oneste che si avviano a rappresentare il Parlamento siciliano.

Se c’è qualche mela marcia va estirpata subito, va sterilizzato l’immondo virus e vanno messi alla berlina comportamenti che, in passato, hanno rovinato l’immagine della Sicilia.

Non esistono alternative, se non la verità, e, soprattutto, non esistono scuse per alcuno. Altrimenti abituiamoci a ciò che è accaduto ed attendiamo le prossime elezioni per scoprire che a votare saranno andati solo poche migliaia, e tutti amici degli amici; le persone per bene potrebbero decidere di stare definitivamente a casa.

 

 

 

Fonte: Blogsicilia   http://www.blogsicilia.it/