La vicenda dei 47 precari di Comiso ha origine nel dicembre 2009 quando a seguito della partecipazione alla procedura di stabilizzazione riservata, ai sensi dell’art. 3, comma 94, lettera b), della legge 244/2007, sono stati stipulati, ad esito di procedure concorsuali pubbliche, dei contratti di lavoro a tempo determinato aventi durata triennale con scadenza il 31/12/2012 (c.d. periodo di pre-stabilizzazione), poi convertiti a tempo indeterminato con la sottoscrizione (prima del dissesto) di un’integrazione contrattuale che ne faceva decorrere gli effetti dal 1° gennaio 2013.

I sovraggiunti “blocchi” legislativi (legge Brunetta) nonché l’avvenuta dichiarazione dello stato di dissesto finanziario del Comune nel gennaio 2012, hanno indotto l’amministrazione comunale a stoppare l’iter intrapreso, interrompendo il rapporto di lavoro da gennaio 2013 e impedendo anche la possibilità di proroga prevista dalla legge di Stabilità.

Il grave danno subito ci ha indotti a procedere legalmente in via cautelare (ex art. 700 c.p.c.) con ricorso al Giudice del lavoro per il riconoscimento di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Il Tribunale di Ragusa seppur ha rigettato, con ordinanza emessa il 30 aprile 2013, il reclamo presentato, ha tuttavia dato la possibilità all’Ente di procedere alla stabilizzazione definitiva del personale precario nei limiti dei posti disponibili in organico e nel rispetto dei vincoli derivanti dal patto di stabilità.

Oggi la decisione di realizzare questa possibilità, essendo un comune in dissesto, spetta alla Commissione per la finanza e gli organismi degli enti locali del Ministero dell’Interno che, nella prossima seduta, si pronuncerà in merito.

Riteniamo che il nostro diritto al lavoro, ormai acquisito, sia stato gravemente leso ed è per difendere tale diritto, la dignità calpestata di ognuno di noi e la speranza al futuro delle nostre famiglie, che abbiamo costituito un Comitato “precari Comiso”. Tale Comitato si organizzerà con azioni di protesta pacifica per dare la giusta rilevanza sociale alla questione dei precari di Comiso la cui utilità per l’Ente è peraltro riconosciuta ma che ingiustamente sono fuoriusciti dal lavoro. A riguardo giovedì 23 p.v. inizieremo con un sit-it in piazza Fonte Diana.

Si tenga conto che dopo aver prestato servizio in modo continuato per oltre dieci anni alle dipendenze dell’Ente (prima della procedura di stabilizzazione con contratti di Collaborazione coordinata e continuativa), ci troviamo nelle condizioni di essere tagliati fuori dal mercato del lavoro per l’età media avanzata (circa 50 anni), situazione ancor più gravata dalle attuali difficoltà in cui versa il mondo del lavoro, specialmente al Sud, che non consente altra collocazione né una riqualificazione professionale.

Di tutto il personale precario del comune di Comiso e di tutto quello presente negli enti locali della provincia di Ragusa, solo noi “sfortunati”, dopo decenni di precariato, siamo rimasti senza alcuna garanzia occupazionale. Oggi, a tutti gli effetti disoccupati, siamo privi di ogni benché minima forma di sostentamento per noi stessi e le nostre famiglie.

Invitiamo la deputazione tutta e il signor Prefetto ad intervenire pressola Commissionedel Ministero a sostegno della nostra causa affinché si giunga ad una risoluzione definitiva.

Auspichiamo che il nostro grido d’allarme venga ascoltato prima che la disperazione esploda in situazioni estreme.

 

Invitiamo le testate giornalistiche e televisive a dare visibilità alla problematica del comitato e a partecipare alle ns azioni di protesta.