“Quello che è successo oggi ha dell’incredibile ed è molto grave. Colpi d’arma da fuoco… sparati all’interno della pineta di Chiaramonte mentre passeggio con Vera e Laika”. Queste le parole postate sul profilo FB da D.G.. Pare siano partite le indagini per accertare quanto accaduto domenica nella Pineta di Chiaramonte Gulfi.

D.G. fa un racconto dettagliato del fatto vissuto.




“Più indietro c’è una coppia di signori. Grido di non sparare e la mia voce echeggia nella vallata ma appena finisce l’eco sentiamo tre colpi che sparano verso l’alto, quasi in segno di sfida – dichiara l’uomo -. Decidiamo allora di tornare indietro ed evitare un confronto con qualche persona malata di mente ma dopo qualche minuto sentiamo tre colpi, ancora più vicini; stavolta sono proprio verso di noi, il piombo taglia l’aria sopra le nostre teste… 15 metri di altezza al massimo. Acceleriamo il passo in direzione della macchina ed andiamo via di fretta gridando. Questo è un comportamento che va punito. C’è gente MALATA che sta “privatizzando” la pineta e pensa che sia una cosa sua. Bisogna fare qualcosa, tutti insieme, per salvare quello che è uno dei più importanti polmoni del nostro territorio. Intanto, anche se non serve a nulla, penso che sporgerò denuncia contro ignoti”.

E sempre lo stesso D.G. fa poi delle considerazioni che riportiamo:

“Alcune mie riflessioni:

– Dopo gli incendi estivi la Regione Sicilia apre bandi totalmente a fondo perduto per il rimboschimento delle zone incendiate. Qualcuno sta monitorando le aziende che vinceranno o hanno vinto questi bandi?

– All’altezza di Pomilia si legge un cartello che spiega di un avvenuto rimboschimento. Il cartello dice che il lavoro è cominciato nel 2014 e doveva essere completato nel 2015. E’ costato 87000 € ma noi francamente non vediamo quale sarebbe l’area che è stata rimboscata. Forse non abbiamo capito quale zona si è provveduto a rimboscare, non lo metto in dubbio.

– Oggi in pineta ci siamo resi conto che sono stati tagliati molti alberi ancora vivi e verdi, mentre diversi alberi bruciati e morti restano al loro posto. Non sono un botanico e ammetto di essere molto ignorante in materia. Però ho una brutta sensazione. La strada è poco transitabile per via di diversi tronchi e rami che sono fermi ai lati da diverse settimane.

Chiudo dicendo che c’è gente che lavora ogni giorno per produrre valore, per creare imprese, attività ed iniziative che siano in grado di rendere più performante e ricca la nostra terra. Contemporaneamente ci sono parassiti che invece bruciano ricchezza, bruciano boschi, bruciano soldi, bruciano opportunità. Ecco, se vogliamo ancora avere un futuro ed offrirlo ai nostri figli, li dobbiamo estirpare come estirperemmo il più pericoloso dei PARASSITI. ORA.

Secondo voi, cosa potremmo fare per il monitoraggio contro gli incendi, per limitare la caccia in pineta e per evitare che si continuino a ripetere gli stessi stupidi errori ogni anno”?