cgilLa notizia sull’assegnazione dell’appalto per la realizzazione della bretella di collegamento della S.S. 514 Ragusa – Catania con l’Aeroporto Pio La Torre di Comiso rappresenta un passo avanti per le infrastrutture strategiche del nostro territorio, ma nel contempo esprimiamo preoccupazioni e perplessità. Lo ha scritto in una nota la Cgil che teme una ricaduta negativa sul lavoro in termini di condizioni contrattuali e sulla sicurezza nei cantieri.

La Cgil di Ragusa teme una ricaduta negativa sul lavoro in termini di condizioni contrattuali e sulla sicurezza nei cantieri. <<Occorre vigilare, e questo compito spetta alle autorità preposte in materia di lavoro e sicurezza>>.  La preoccupazione della Cgil è quanto mai giustificata dopo il licenziamento dei 52 operai del gruppo Spic, l’impresa che da oltre vent’anni collabora con le principali imprese di costruzioni italiane per la realizzazione di impalcati stradali e ferroviari in Italia e all’estero, e   che ha in sub appalto i lavori di realizzazione della Siracusa-Catania, per conto della Cosige. I lavoratori potranno riprendere a lavorare quando la regione siciliana corrisponderà le somme dovute al Consorzio autostradale siciliano. Oltre alla mancata liquidità, mancano soprattutto le tutele contrattuali.  Il segretario provinciale della Cgil di Ragusa, Peppe Scifo, è intervento all’indomani della notizia del recente appalto per la realizzazione della bretella di collegamento tra l’aeroporto di Comiso e la strada statale 514 affidato  al consorzio Fenix di Bologna con un ribasso d’asta del 52%: una percentuale che allarma il sindacato sulla reale sostenibilità del progetto. La Cgil propone “il Patto per la legalità e il buon lavoro tra tutti i soggetti coinvolti a partire dagli Enti Pubblici interessati”. Un patto che prevede la reale agibilità per il sindacato come contrattazione di secondo livello al fine di garantire che l’opera si realizzi nella trasparenza e nella legalità a partire dal rispetto dei contratti di lavoro di tutte le categorie coinvolte

<<In questi ultimi anni abbiamo vissuto situazioni di lavoro irregolare – ha commentato il segretario Scifo –  in condizioni di precaria sicurezza, anche nei cantieri appaltati da Enti Pubblici. Spesso a causa di una insostenibilità dovuta agli eccessivi ribassi offerti dalle imprese per l’aggiudicazione delle opere.

Un sistema che denunciamo da anni che ha reso sempre più povero e precario il lavoro nel nostro Paese. Spesso le garanzie di trasparenza e legalità nell’ambito del lavoro si fermano alle imprese aggiudicatrici dell’appalto, mentre l’irregolarità viene scaricata a cascata sul lavoro nei subappalti>>.

Viviana Sammito