La digitalizzazione di servizi e attività è sempre più diffusa: ormai è una dinamica sempre più interessante per business piccoli e medi, che scelgono di offrire i propri prodotti anche online e addirittura, in alcuni casi, esclusivamente online. Le motivazioni dietro tali scelte commerciali sono dovute alla volontà di offrire al cliente una maggiore scelta e disponibilità di prodotti, una migliore disponibilità in tutte le zone grazie alle consegne a domicilio e poter presentare i propri prodotti nel modo più accattivante, non solo tramite i propri e-commerce ed e-shop ma anche grazie anche all’ausilio del potere comunicativo dei social, dal settore del food a quello dello shopping. I costi di un’attività online sono diversi rispetto a quelli classici di gestione per uffici e magazzini: è vero infatti che non solo esercizi commerciali, ma anche imprese e aziende, scelgono di affidarsi ad Internet per portare avanti le proprie attività.

 

 

Abbigliamento da acquistare online, verso il sorpasso dei retailer fisici

Uno dei settori che trae più vantaggio dalla possibilità di comprare online è senza dubbio quello dell’abbigliamento: grazie all’assenza di punti vendita fisici e ad un customer care rapido e competente tantissime aziende riescono a vendere online, snellendo le procedure e i costi di magazzino e concentrandosi sui prodotti e sulla comunicazione. A livello internazionale, l’inglese Asos è la più grande destinazione per lo shopping online, proprio come recita il payoff dell’azienda. Miriadi di vestiti, accessori e oggetti vengono venduti ogni giorno tramite il sito, nato nel 2000, che fattura quasi 3 miliardi di € (2,9 miliardi di € nel 2015) all’anno. Altra menzione d’onore spetta sicuramente a Zalando, la famosissima società di e-commerce tedesca, che grazie a politiche di reso molto agili garantisce elasticità ai clienti, ma anche continua assistenza e aggiornamento dei prodotti, invogliando costantemente gli utenti ad acquistare le novità disponibili, aggiunte quotidianamente. In Italia il fenomeno YOOX Net-a-porter group è uno dei più rimarchevoli degli ultimi anni: la piattaforma, nata nel 2015 dall’unione di Yoox e Net-a-porter, si è affermata come il primo sito italiano per l’acquisto online di abbigliamento, con un fatturato nel 2016 di 1,8 miliardi di € e la quotazione in borsa a giugno 2018. Anche grazie a questo genere di dati sono sempre più legittimate le ipotesi del sorpasso da parte della vendita online rispetto a quella “tradizionale”.

 

Digitalizzazione di imprese e servizi, il futuro dei brand online

Non solo shopping: servizi di ogni genere si prestano alla digitalizzazione della propria attività. Un esempio vincente è quello di Subito.it, sito di annunci che grazie ad un marketing mirato si è imposto come uno dei leader di mercato per la compravendita online di beni di ogni genere. Altrettanto fortunato è il noto provider Betway Casinò: il brand di gaming offre giochi da casinò online di ogni genere tramite la propria piattaforma, dalle slot alla roulette al poker, grazie all’uso di tecnologie avanzate come l’HTML5. Un discorso ancora più complesso è quello di startup come Foodora e Deliveroo: i due brand di food delivery fanno del digitale il loro unico canale, puntando tutto sulla comodità e rapidità di acquisto grazie alle possibilità dei pagamenti digitali. Transazioni spesso possibili grazie a PayPal, altro colosso digital-only, che permette di associare le proprie carte prepagate o di credito ad un indirizzo email, rendendo di fatto sicuro e affidabile il pagamento online di ogni genere di merce o servizio. L’azienda è stata fondata nel 1999 negli Stati Uniti e tra i suoi co-ideatori c’è anche Elon Musk, noto imprenditore famoso per la sua attività di CEO con Tesla Motors, SpaceX e inventore del sistema di trasporto iperveloce Hyperloop. La lungimiranza di Musk è encomiabile: nel caso di PayPal, pur trattandosi di una società esclusivamente digitale, il servizio si è rivelato un successo clamoroso, fatturando nel 2016 oltre 10 miliardi di dollari.

 

Make up e digitale: un connubio inaspettatamente vincente

Per il mondo del make-up la sfida è ancora più difficile: è possibile vendere online prodotti che apparentemente vanno provati dal vivo in ogni caso, vista la particolarità del settore, per poter essere acquistati? Il fatturato della cosmetica nel 2016 è cresciuto del 5,3%, e la tendenza è in crescita. Come conciliare vendite e digitalizzazione? Due brand italiani di origine recente, WeMakeup e Neve Cosmetics, hanno dimostrato che non solo è un’idea realizzabile, ma anche interessantissima e versatile da portare avanti. Neve Cosmetics nasce nel 2009 a Torino, punta tutto sulla semplicità degli ingredienti, il packaging essenziale e l’etica del brand (cruelty free, senza siliconi, petrolati o parabeni): vende i propri prodotti solo online, con un successo straordinario visto che negli anni Neve Cosmetics ha donato più di 80.000 € in beneficenza ad associazioni di animali. Allo stesso modo anche la startup di cosmetica milanese WeMakeup presenta già nella prima pagina del proprio sito l’essenza della propria attività: 100% digitale e Made in Italy, ha riscosso subito successo grazie ai suoi prodotti, in particolare i rossetti pubblicizzati dall’influencer Camihawke. Entrambi i marchi sostengono la propria attività grazie al sostegno dei social, dove è possibile osservare tutti i prodotti in vendita provati da influencer e follower e farsi un’idea precisa di cosa acquistare.

 

Il futuro della vendita online è dunque più che roseo: sempre più brand, esercizi commerciali e fornitori di servizi si affidano ai canali digitali per poter portare avanti le proprie attività, sostenuti da metodi e tecnologie stabili e affidabili che esaltano la loro professionalità e li rendono ancora più competitivi nei propri settori di riferimento.