image

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
La perdurante Crisi economica sta producendo un allargamento della forbice sociale, e conseguentemente maggiori disparità, disuguaglianze ed emarginazione. Forse tali fattori sono alla base della crisi d’identità del Partito Democratico. Di fatto, è vero, il PD da architrave del Centrosinistra è diventato un’altra cosa, un’ameba indefinibile, un coacervo di individualità a servizio delle ambizioni di Renzi & Co., senza alcun rapporto con i territori e i loro problemi e dunque capace solo di collezionare sconfitte su sconfitte (basti ricordare Torino, Roma, o più vicine a noi Vittoria e Scicli). Così la tanto predicata rottamazione è diventata l’occasione per determinare la mutazione genetica del partito, non più rappresentante di ceti e bisogni sociali, ma strumento di potere e di raccolta di consenso di tipo clientelare.
La scelta degli alleati “a destra” (Alfano, Verdini, ora anche Berlusconi…) ne è la conferma.
Anche il cosiddetto “riformismo” renziano va nella stessa direzione: si pensi alla riforma della Scuola, o al Jobs Act, per non parlare della riforma elettorale ( bocciata dalla Corte Costituzionale) o di quella costituzionale ( bocciata dagli italiani). Di quel “riformismo” non restano che le macerie; e tre anni persi. La rottura, dunque, appariva già da tempo inevitabile, perlomeno per chi come noi ancora pensa che il “Riformismo” debba procedere in ordine alla riduzione progressiva delle diseguaglianze e della emarginazione sociale.
Su queste basi e con queste prospettive è perciò necessario costruire una nuova “casa comune” della Sinistra italiana.
Art 1 Movimento Democratico e Progressista si propone come riferimento per giungere alla nuova Sinistra unitaria: laica, inclusiva, democratica, che in spirito di fratellanza punti all’uguaglianza delle opportunità. Una Sinistra di governo, che ponga i temi del “lavoro” come centrali (“L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro” recita appunto l’art. 1 della Costituzione, che abbiamo voluto nel nostro nome, nella nostra ragion d’essere). E poi maggior attenzione alle “comunità”, ai “territori”, al “civismo diffuso” che richiede qualità dei servizi, salvaguardia della salute, difesa dell’ambiente, valorizzazione del volontariato. Una Sinistra capace di guardare ai più deboli, anche a coloro che fuggono da guerre e carestie, nel quadro di un’Europa solidale e perciò stesso più sicura, l’Europa delle sue tradizioni culturali, democratiche e socialiste, contrapposta a quella dei “contabili” di Bruxelles, l’Europa Unita che i giovani sognano; e per la quale vale la pena spendersi.
Movimento e non partito per il senso di “traslazione” che rende il termine stesso, e per l’effettivo significato di organizzazione “provvisoria”, destinata ai processi di aggregazione estesi all’intero centrosinistra italiano, ivi compresi tanti sinceri militanti che ancora restano nel PD, sperando in un – almeno al momento – improbabile “recupero” dei valori fondanti; e soprattutto tanti “delusi”, che – vista la degenerazione del partito stesso – si sono rifugiati nell’astensione o nel voto di protesta. Art 1 MDP può aiutare ad incentivare la partecipazione, ad unire la sinistra cittadina – oggi in parte all’interno della compagine amministrativa cittadina – a rafforzare e caratterizzare l’amministrazione comunale.

Nei prossimi giorni i compagni, gli amici, i simpatizzanti, sono invitati per la costituzione vera e propria di Art 1 Movimento Democratico e Progressista. Per una Sinistra unita!
Per informazioni contattare: art1mdpscicli@gmail.com

Comitato Provvisorio Art. 1 – MDP Scicli