Il personale della Polizia Rumena che ha operato in stretta sinergia con personale della 3^ sezione Squadra Mobile di Ragusa, ha tratto in arresto il romeno George Mustafà  di 25 anni in esecuzione dell’Ordinanza di custodia cautelare in carcere perchè ritenuto responsabile di violenza sessuale, atti osceni, lesioni personali aggravate in danno di 10 giovani donne abitanti proprio a Ragusa.
Nello specifico la medesima sezione, sotto il coordinamento della prefata A.G.., avendo posto in essere una capillare e laboriosa disamina delle denunce sporte dalle giovani donne, alcune delle quali minorenni, acclarava in modo inconfutabile un unico “Modus Operandi” messo in atto dall’anonimo aggressore, le cui caratteristiche fisico-somatiche presentavano numerosi ”punti di contatto” nei vari episodi tratteggiati delle singole vittime, quali il non profferire mai alcuna parola ed il determinarsi a seguire le vittime senza farsi notare, per poi coglierle di sorpresa bloccandole da dietro (dalle spalle) a palpeggiarle nelle parti intime. Il tutto con un comprensibile aumento dell’allarme sociale nella tradizionalmente sana e laboriosa collettività ragusana, alla quale bisognava ridare sicurezza e tranquillità attraverso una pronta risposta investigativa.

Il malvivente “ seriale”, dopo le formalità di rito è stato associato presso la Casa Circondariale di Bucarest ( Romania) e sono in corso le procedure per la sua estradizione in Italia.

L’azione investigativa che ha portato all’arresto del Mustafù, dimostra come la Polizia di Stato sia quotidianamente al fianco dei cittadini ed in particolare delle donne che denunciano questi crimini odiosi che feriscono il corpo e l’anima di chi li subisce, specie se compiuti nei confronti di minori, con immancabili conseguenze per la crescita psico-intellettiva. Gli operatori di polizia della sezione specializzata di questa Squadra Mobile appurano di volta in volta come gli episodi di violenza sulla persona, sono molto spesso conseguenza di una errata cultura che molti soggetti riservano verso le donne a cui occorre richiamare con determinazione tutta la nostra comunità a da cui bisogna ripartire per contrastare sul nascere ogni episodio di sopraffazione contro le stesse.