E’ andata bene. Solo qualche giorno di prognosi per un arbitro e i suoi due assistenti che sabato pomeriggio hanno arbitrato l’incontro di calcio tra Atletico Fiumefreddo e Città di Torregrotta. Le due squadre sono entrambe in fondo alla classifica del Campionato di Promozione Girone C.

La terna tutta ragusana, l’arbitro di Pedalino, i due assistenti, di Vittoria e Scicli.

I tre, sono stati aggrediti dai tifosi dell’Atletico Fiumefreddo a fine partita. Un rigore assegnato dall’arbitro al 92esimo, che ha deciso la partita, ha scatenato la furia di alcuni tifosi del Fiumefreddo che hanno invaso il campo con il preciso intento di picchiare i tre giovani.

Non erano presenti forze dell’ordine.

I tre sono riusciti a sfuggire alla furia dei tifosi correndo, rifugiandosi negli spogliatoi da dove hanno chiamato le forze dell’ordine, intervenute sul posto per calmare gli animi.

La terna arbitrale è stata poi scortata fuori del campo. I tre hanno dovuto far ricorso alle cure mediche. Per fortuna come dicevamo prima solo qualche giorno di prognosi, ma poteva andare peggio se non fossero riusciti a correre e mettersi in salvo negli spogliatoi, dopo però aver ricevuto spintoni, calci e pugni.




Sono moltissimi i casi di arbitri aggrediti in queste ultime settimane. Molti stanno rinunciando ad andare ad arbitrare per paura di aggressione di questi tifosi delinquenti che nulla hanno a che vedere con quelli che dovrebbero essere i veri tifosi. I danni fisici magari dopo qualche giorno spariscono, ma quelli morali no!

Anche Marcello Nicchi la scorsa settimana è sceso  in campo a proposito delle crescenti aggressioni nei confronti degli arbitri. E la presa di posizione del presidente dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri) è netta. “Stanno accadendo cose gravissime nel calcio, che vanno affrontate subito in modo drastico – ha detto intervenendo alla trasmissione Uno Mattina su Rai Uno -. Non è pensabile che ogni anno 450 ragazzi vengano aggrediti sui campi di calcio, 150 con giorni di prognosi. In questi ultimi giorni se ne parla molto, ma l’AIA da anni si batte per debellare questo cancro che c’è nello sport, ma purtroppo finora siamo stati soli. Siamo al punto zero e da qui bisogna ripartire perché non si può più andare avanti così”.

Nicchi ha poi proseguito parlando delle pene da applicare nei confronti dei violenti: “Ci sono regole da cambiare. Sono molto scettico, ma spero che da domani si inizi a inasprire le pene e a cacciare dal calcio squadre e giocatori che si rendono protagonisti di queste nefandezze. Dobbiamo dare segnali forti, come abbiamo fatto ieri nel Lazio, dove non abbiamo mandato direttori di gara ad arbitrare per un momento di riflessione”.