caporalato controlli poliziaE’ stato approvato il disegno di legge di conversione del decreto contro il caporalato. In tempi veloci è stato redatto e deliberato un ottimo testo”. Così il senatore Giuseppe Lumia, capogruppo del Pd in Commissione giustizia.

E a intervenire è anche la senatrice Venera Padua. Ora, serve il sì definitivo di Montecitorio per risolvere una questione annosa e controversa che merita di veder scritta la parola “fine” su questo contenzioso “infinito” tra Inps e aziende agricole”.

L’Aula del Senato ha approvato il disegno di legge contro il fenomeno del “caporalato” con 190 sì, nessun voto contrario, 32 astenuti. Il provvedimento passa ora alla Camera. Il ddl punisce i caporali e le aziende, rende conveniente per le imprese la denuncia del fenomeno, attraverso un sistema tecnico di aggravanti e attenuanti ben articolato. In particolare viene introdotto un fondo per sostenere le imprese che scelgono la strada della legalità e che vogliono migliorare le condizioni di sicurezza e di salute dei lavoratori”. “In tempi veloci è stato redatto e deliberato un ottimo testo”. Così ha commentato il senatore Giuseppe Lumia, capogruppo del Pd in Commissione giustizia.

“Negli ultimi dodici mesi – ha ricordato il ministro all’Agricoltura, Maurizio Martina – abbiamo alzato il livello di risposta dello Stato contro i caporali. I controlli sono aumentati del 59% in un anno, sono operative task force nei territori a rischio dove le ispezioni vengono portate avanti da ispettori del Lavoro insieme a Carabinieri e Corpo forestale. Nelle prefetture abbiamo creato specifiche cabine di regia che con la collaborazione del terzo settore stanno gestendo azioni di accoglienza e assistenza ai lavoratori immigrati”.

Polizia e carabinieri, nella zona dell’ipparino, in territorio ibleo, hanno anche intensificato i controlli contro il lavoro nero, lo sfruttamento e casi di violenza sessuale. La polizia aveva anche divulgato un volantino con i consigli alle rumene su come difendersi dai padroni, in caso di abusi.

Pene non solo per il ‘caporale’ ma anche per le imprese che sfruttano il lavoratore. Fino a sei anni di carcere per chi commette il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, cioé il reato di caporalato. Oltre al carcere, è punito anche con una multa da 500 a 1.000 euro per ciascun lavoratore reclutato, chiunque prende manodopera per destinarla al lavoro presso terzi in condizioni di sfruttamento, approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori e chi utilizza, assume o impiega manodopera, anche mediante l’attività di intermediazione di caporali, sottoponendo i lavoratori a condizioni di sfruttamento ed approfittando del loro stato di bisogno.  “Un emendamento importante per le imprese agricole siciliane, e in particolare per quelle della provincia di Ragusa, anche al fine di risolvere un contenzioso infinito con l’inps” , ha commentato la senatrice Venera Padua. Nel territorio ibleo sono attive quasi 11mila aziende agricole, con un fatturato di 800 milioni annui e a quelle multate è prevista la preclusione di ogni forma di accesso al credito, il rilascio del Durc, la partecipazione ai bandi del Psr ed alla fruizione della Pac. Insomma, effetti disastrosi per aziende strutturate e che rappresentano un punto di riferimento nell’economia del territorio e del Sud della Penisola.

Viviana Sammito