Gli operatori ecologici di Acate, continuano a non essere retribuiti regolarmente e ad oggi, devono ancora percepire alcune mensilità pregresse.

Molti di questi purtroppo  sono soffocati dalle banche e dalla finanziarie e fanno fatica anche a poter acquistare i beni di prima necessità. Altri invece non sono in grado di acquistare i libri scolastici.

Situazione non dignitosa quella che stanno attraversando  le famiglie dei lavoratori.

Sull’attuale situazione che stanno vivendo gli operatori ecologici di Acate è intervenuto, tramite una nota stampa, il segretario provinciale FPCGIL, Giovanni Lattuca: “Aspettiamo ancora che qualcuno ci spiega alcune cose – afferma Lattuca -;  come mai quando i lavoratori rivendicano i loro sacrosanti stipendi e fermano spontaneamente il servizio di raccolta rifiuti vengono immediatamente denunciati per interruzione di pubblico servizio ? Quando i Comuni non riescono a pagare il conferimento  in discarica e gli auto- compattatori li rimandano nuovamente indietro pieni, impossibilitandoli all’indomani di fare il servizio dellla raccolta dei rifiuti, perchè non vengono denunciate anche le società che chiudono i cancelli ai mezzi di N.U. ? Non si tratta anche questo di  interruzione di un pubblico servizio?

Pertanto, da parte nostra non sono più ammessi mancati e/o ritardi nei pagamenti degli emolumenti, acconti, elemosine o quant’altro, comunicando fin da adesso, che se entro e non oltre il 15 di settembre 2016 (giovedì) a tutti gli operatori ecologici di Acate, non gli sarà saldato tutto il pregresso maturato, la scrivente O.S., si adopererà mettendo in campo tutte quelle forme di lotta anche eclatanti consentite dalla legge, non escludendo lo sciopero – si legge ancora nel comunicato stampa della CGIL -. Infine proclamiamo ufficialmente lo stato di agitazione e si avvia la procedura di raffreddamento ai sensi della legge 146/90 modifica della legge 83/2000 e dell’accordo nazionale del 01.03.2001″.