Pubblichiamo un articolo apparso sul quotidiano on line nazionale TGCOM.
Tra le diverse serie televisive, la vostra preferita è Il Commissario Montalbano? Bene, se non vedete l’ora di scoprire dal vivo Scicli e tutti i luoghi della città utilizzati come location della famosa fiction, è arrivato il momento giusto per farlo. A Scicli, infatti, grazie alla nuova formula di vacanza sostenibile dell’Ospitalità Diffusa, è finalmente possibile soggiornare low cost in tutti i luoghi del commissario più famoso della Sicilia, nato dalla penna di Andrea Camilleri. Un sistema di strutture che accontenta tutti i gusti: poter soggiornare nel centro storico, vicino al mare o in aperta campagna, degustando le prelibatezze del posto o ammirando le bellezze artistiche che hanno reso la città sciclitana Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Un’occasione imperdibile per scoprire una delle città più belle della Sicilia.
SCICLI, LA CITTA’ DI MONTALBANO – Incastonata all’incrocio di tre valloni a pochi chilometri dal mare, Scicli appare subito ai suoi visitatori come un’affascinante snodo di vie dall’impianto medievale dove sorgono belle e baciate dal sole le sue tipiche case di colore rosa. Definita da molti come una “città-presepe”, Scicli ha visto insignito, nel 2002, il suo centro storico del titolo di Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Il suo centro storico è espressione del genio creativo dell’età tardo-barocca, frutto della ricostruzione settecentesca susseguita al disastroso terremoto del 1693 che rase al suolo l’intera città.
Il celebre scrittore Elio Vittorini nel suo libro “Le città del mondo” dipinse Scicli come, forse, la più bella città del mondo e lo scenario che si pone immediatamente agli occhi dei suoi visitatori fa immediatamente capire il perché di questa definizione, a cominciare da quello che è il salotto buono di Scicli: la Via Francesco Mormino Penna, unicum scenografico di palazzi nobiliari settecenteschi (Palazzo Spadaro, Palazzo Bonelli, Palazzo Conti, Palazzo Veneziano-Sgarlata, Palazzo Papaleo, Palazzo Carpentieri, Palazzo di Città) e architetture ecclesiastiche (Chiesa di San Giovanni Evangelista, Chiesa di San Michele, Chiesa di Santa Teresa) tardobarocche in pietra dorata locale.
Altro monumento Patrimonio dell’Umanità è Palazzo Beneventano, definito il palazzo barocco più bello di Sicilia e famoso per i suoi caratteristici mascheroni che rappresentano alcune teste di moro. Da Palazzo Beneventano si arriva facilmente in Piazza Italia, circondata da palazzi come Palazzo Massari, Palazzo Mormina-Penna, Palazzo Iacono, Palazzo Fava e dalla Chiesa Madre di Sant’Ignazio. Da Piazza Italia si arriva alla cava (canyon naturale dovuto all’azione del torrente San Bartolomeo sulla roccia calcarea) di San Bartolomeo che racchiude come una conchiglia la stupenda chiesa omonima e da dove si arriva all’aggrottato di origine bizantina di Chiafura. Da visitare poi: la statua marmorea di Pietro di Lorenzo detto Busacca, circondata dal complesso monumentale della Chiesa e del Convento del Carmine, il Convento di San Domenico, la Chiesa di Santa Maria della Consolazione e la Chiesa neoclassica di Santa Maria la Nova, dal 1994 Santuario di Maria SS. della Pietà; la possente mole dell’antica matrice (fino al 1874) di San Matteo, identità del popolo sciclitano; le architetture militari del Castiddazzu (torrione di uno scomparso mastio probabilmente risalente al XV secolo) e del Castello dei Tre Cantoni; il Convento dei Padri Cappuccini all’interno di Villa Penna, e Santa Maria della Croce.
Ma quali sono i luoghi del famoso commissario? Dal 1999 Scicli è la principale location della fiction di Rai 1 ” Il Commissario Montalbano ” e, dal 2012, de “Il Giovane Montalbano”. La Vigata cinematografica si snoda tra le vie del centro con assoluta protagonista la Via Francesco Mormino Penna dove la Fiat Tipo del Commissario sfreccia e parcheggia davanti al Palazzo del Municipio, diventato, per l’occasione, il Commissariato di Vigata, anche nei suoi interni. Sempre a Palazzo di Città, la stanza del sindaco è diventata l’ufficio del questore Bonetti-Alderighi. Altre location sciclitane sono la terrazza di Piazza Carmine, la Chiesa e la Cava di San BartolomeoPalazzo Iacono diventato, in esterno, il Palazzo della PreturaPiazza Armando Diaz, il complesso della Madonna del RosarioVia Duca degli Abruzzi. Nelle borgate, sono stati protagonisti il porto di Donnalucata e il suo lungomare, divenuto il lungomare di Marinella. A Sampieri, presso la Fornace Penna, si trova, invece, la Mannara, zona malfamata di delitti e prostituzione, protagonista assoluta dello splendido episodio “L’odore della notte”.
Ma Scicli non è solo luogo di grande cultura e città di Montalbano. Scicli è anche mare possedendo oltre venti chilometri di costa, diciotto di spiaggia finissima e dorata che degrada in un mare cristallino e ben quattro borgate marinare. Da ovest a est: Playa Grande, Donnalucata, Cava d’Aliga e Sampieri. Playa Grande confina ad ovest con la Riserva WWF della Macchia Foresta del Fiume Irminio. Donnalucata è la più antica e grande delle borgate, derivando il suo nome dall’arabo “Ayn-Al-Awqat”, che significa fonte delle ore in quanto una sorgente di acqua dolce (probabilmente le moderne “Ugghie”) sgorgava sulla spiaggia, grazie al gioco delle maree, cinque volte, proprio come le preghiere musulmane. Da vedere a Donnalucata il Santuario della Madonna delle Milizie Palazzo Mormino. Splendido è il piccolo borgo marinaro ottocentesco di Sampieri da cui si snoda una splendida spiaggia a mezzaluna che culmina a Punta Pisciotto dove si erge la sagoma della Fornace Penna, fabbrica di laterizi costruita nel 1912 e in disuso dal 1924 quando fu incendiata. Esempio mirabile di archeologia industriale fra i più importanti in Italia è una vera e propria “cattedrale del mare”. Sampieri è metà di illustri visitatori come, in passato, Guttuso, Pasolini e Carlo Levi e, oggigiorno, Guccione, Sgarbi e, soprattutto Giorgio Armani e Roberto Benigni che ha definito Sampieri “un angolo di paradiso”.
Fonte: tgcom