dal Mattino di Sicilia
di Carmelo Riccotti La Rocca
comune scicli 4Questo decreto si aspettava da tempo, ma stentava ad arrivare e, voci di corridoio, parlano di una Lantieri ostile alla firma: troppo presto, avrebbe detto e, soprattutto, l’assessore regionale pare avrebbe voluto attendere l’esito del CGA che il 13 ottobre si esprimerà sulla legittimità dello scioglimento. In città molti hanno accolto la notizia con grande entusiasmo: finalmente – dicono- si dà la parola ai cittadini, la democrazia regnerà a Scicli. Ma è davvero così? Se da un lato, ovviamente, la data delle elezioni andrà a chiudere la stagione del tanto discusso commissariamento, del quale ci siamo occupati più volte, una domanda però sorge spontanea: perché tutta questa fretta? Cosa sarebbe cambiato tra votare a novembre o votare in primavera? Beh, sicuramente tanto. Lasciamo stare il fatto che, tra votazioni e ballottaggio, si sia scavalcata la settimana del referendum costituzionale, quindi, in caso di secondo turno, si voterà tre settimane di fila. Uno spreco di risorse immane.

Le domande da porsi sono: chi è pronto ad affrontare la campagna elettorale? Ci sono i tempi per presentare il fatidico nuovo progetto politico che molti auspicano? In queste settimane in città si sono tenute diverse riunioni da parte i giovani e meno giovani, di destra o di sinistra, che avrebbero voluto mettersi in gioco, ma allo stesso tempo volevano guardarsi intorno per capire la strada da percorrere. Ebbene, questi o da domani correranno per capire il da farsi o resteranno fuori; Cosi come rischiano di essere escluse anche liste civiche storiche se non riescono a raccogliere in pochissimi giorni le firme necessarie per la partecipazione alla campagna elettorale. Per i nuovi comporre le liste non è di certo cosa semplice e questo allungherà ancor di più i tempi. Tra una corsa e l’altra, tra una riunione e l’altra, tra prove di coalizioni e di dialogo tra le forze in campo, la campagna elettorale si ridurrà a poche settimane, i cittadini non avranno tempo di assimilare i programmi elettorali, se ci saranno, e magari la gente, visto che non ci capirà nulla, non andrà a votare.

Insomma, in un Comune commissariato per mafia (al di là dei meriti e degli aspetti grotteschi della vicenda) sarebbe stata necessaria maggiore trasparenza, favorire la partecipazione. Invece in questo modo, che nella migliore delle ipotesi serve per cancellare in fretta l’errore dello scioglimento del Comune, a Scicli resteranno in campo i soliti noti, i professionisti della politica e delle elezioni, quelli che fanno le liste in due minuti e hanno le firme sempre pronte. Forse sono quelli di cui ci dovremmo davvero liberare. Ma, con queste scadenze, serve avere uno scatto da centometrista…