di Viviana Sammito

farmaco mestinonNessuna farmacia aveva il Mestinon Retard da 180 mg, un salvavita per due gemelli modicani di 16 anni, affetti da una rara malattia: miastenia grave congenita da rapsina. Una patologia che colpisce i muscoli facendo perdere progressivamente tono e forza. Nessuna farmacia a Modica era in possesso del farmaco, eppure la madre dei gemelli, Marisa, aveva fatto richiesta almeno un mese fa.

Sollecitate anche le farmacie di tutta la Sicilia. Introvabile. Sabato sera, Luca, uno dei due fratelli, si è sentito malissimo. Oggi la buona notizia: il farmaco è stato trovato nel deposito della farmacia modicana, Amore. Oggi pomeriggio i genitori, con la ricetta alla mano, vanno a ritirare la confezione.

Ma che fine fanno questi medicinali? Questi blister contengono pillole vitali per alcuni cittadini.

Una sequela di atteggiamenti di menefreghismo, di presunta malasanità, di risposte evasive da parte delle ditte farmaceutiche e degli stessi farmacisti, ma soprattutto dell’Aifa, (agenzia italiana del farmaco) il cui presidente nazionale non ha saputo dare alcuna risposta. Persino a Roma è arrivato il caso dei gemelli di Modica. In un’intervista realizzata da “Mi manda Rai Tre”, in due farmacie, a telecamere nascoste, il professionista dietro il barcone ha risposto: “Noi facciamo gli ordini a dei grossisti e se non ce li hanno, non gliene frega niente di noi che spariscono dalla circolazione. La ditta farmaceutica che li produce, li manda all’estero, perché glielo pagano di più”. Nella seconda farmacia: “niente, manco a ordinarlo. Non ce l’hanno proprio, non è disponibile, provi al Vaticano. Deve essere fortunata a trovare una farmacia che ce l’ha nel deposito, ma siccome noi siamo una delle migliori farmacie, se qua non c’è, non lo trova”.

Il diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della costituzione, è garantito solo dalle farmacie migliori? Cioè ci sono farmacie di serie A e serie B? secondo quanto dichiarato da questo farmacista romano. Sul caso è stata informata anche la Guardia di Finanza dalla famiglia dei due ragazzi, sostenuta dal Movimento in Difesa del Cittadino: “perché se è vero che i centri di distribuzione, mandano questo medicinale alla farmacie, dobbiamo scoprire che fine fa!”.

Della vicenda se n’è occupata personalmente Enrichetta Guerrieri, vice presidente del Movimento a Difesa del Cittadino, che questa mattina abbiamo contattato. Questo il caso:

<<Il 13 febbraio la signora Marisa viene a sapere che, nonostante la prenotazione, il farmaco non è arrivato né alla farmacia in cui solitamente lo acquistava né nelle altre in zona. Cerca di sopperire all’assenza con una dose da 60 mg, quella utilizzata durante il giorno, ma da subito non si rivela sufficiente. I ragazzi iniziano a stare male e, uno di loro, quello in cui la malattia è più acuta, Luca, viene ricoverato in ospedale.

Grazie all’intervento della sede MDC di Modica, quattro confezioni giungono nelle farmacie della città e i media locali iniziano a mobilitarsi, così come altri contatti sul territorio nazionale, in Vaticano e addirittura in alcuni Paesi Europei, accertano l’assenza del farmaco in depositi e farmacie. Unica presenza rilevata in Inghilterra, ad un prezzo addirittura più conveniente. Ma perché i malati devono essere costretti a comprarlo all’estero se il farmaco è prodotto in Italia?

Se la Meda, la casa farmaceutica, suggerisce a un’amica della madre di far inviare richiesta di Mestinon dall’ospedale o da una farmacia, si scopre subito che le cose son ben più complesse: il primo non è autorizzato a inoltrare la richiesta, la farmacia invece mostra alla donna una lunga serie di richieste del farmaco rimaste tuttavia senza risposta. Interpellata la Meda, si viene a sapere che addirittura saranno 10 i giorni (sempre a seguito di richiesta) di attesa per la ricezione del farmaco. Confezioni reperite alla mano, la copertura per i ragazzi sarà di appena un mese.

Da un’indagine ulteriore, MDC ha scoperto di un bollettino, riservato alle farmacie, in cui la Meda avvisa che la carenza sul mercato del farmaco Mestinon 180 è risolta e che dal 20 febbraio il farmaco è di nuovo disponibile presso “i propri magazzini”. Peccato l’informazione non sia vera, in quanto ad oggi ancora le confezioni non sono reperibili né nelle farmacie né, cosa ancora più grave, nei Centri Distribuzione della Sicilia.

È solo grazie alle poche confezioni conservate da alcune farmacie, sensibili all’appello della madre, che oggi i ragazzi possono avere una piccola copertura di qualche mese. Ma cosa sarebbe accaduto altrimenti? Uno dei ragazzi sarebbe finito in rianimazione, dunque monitorato e trattato con farmaci, avrebbe subito sicuramente un aggravio consistente, oltre che comportare pesanti spese per il Sistema Sanitario Nazionale.

In merito alla vicenda spiegazioni da parte della Meda meritano innanzitutto i familiari, che hanno il diritto di essere informati in caso di temporaneo problema di rifornimento e quindi tutti i circuiti farmaceutici del territorio, e chiediamo chiarimenti sulla vicenda anche all’Aifa per capire se qualche tipo di comunicazione fosse arrivata almeno all’Agenzia ed eventualmente il perché si sia deciso di non diffonderla. Ci auguriamo che i responsabili rispondano all’appello e si mettano in moto al più presto per risolvere la faccenda”.