di Viviana Sammito

A 14 anni ha capito che in un garage poteva creare il suo mondo…un mondo magico, un mondo nuovo che ha, con fierezza, presentato ma ad una condizione, che per lui diventa un ordine: <<è solo mio e non si tocca>>.

daniele mascherucci 3Daniele Mascherucci, 25 anni, originario di Cassibile, costruisce gli oggetti, tecnicamente i più difficili,  tutti in legno. L’ultima sua invenzione è una bici che non ha nulla da invidiare a quelle che si comprano nei veri store.

La passione di Daniele, che vive a Scicli ed ama fare surf, è nata dentro una stanza  fornita di attrezzi per il legno di suo padre; oggi per noi la sua è arte, per lui è una valvola di sfogo i cui frutti sono custoditi gelosamente in un garage perché lui ha una filosofia, bizzarra di questi tempi ma da apprezzare per il profondo senso etico: l’arte non si vende. O per lo meno ciò che Daniele costruire non è in vendita.  L’ultima bici che ha costruito è dotata di tutti i comfort: è un modello sobrio e lineare, un meccanismo di viti e frizioni…sembra sia proprio lui la reincarnazione di Mastro Geppetto: riesce a dare forma, con i suoi mezzi artigianali, anche al legno più liscio.  Basta un po’ di musica nel suo <<laboratorio pazzo>> e il resto del mondo è chiuso fuori.

  Daniele ci spieghi che tipo di materiale  hai utilizzato, i tempi di realizzazione e spiega ( non il segreto, se c’è!) ma la tecnica di costruzione, compresa quella dei freni.

Una volta comprato il legno di ciliegio, zebrano (africano) e padouk (legno rosso), ho incominciato a ritagliare dei pezzi sempre più piccoli  per l’assemblaggio. Tutti i pezzi sono in qualche modo incastrati e incollati tra loro con colla poliuretanica per legno; il tutto ovviamente costruito senza un progetto scritto. Era tutto nella mia mente, listello dopo listello.

Il freno è  tipo <<retropedale>>: ovvero un meccanismo di viti e frizioni, all’ interno del mozzo della ruota posteriore. Il bello è che è tutto nascosto, niente fili ne pasticche!! Per costruirla ho impiegato un mese, ma se non lavorassi avrei impiegato anche due settimane.

   Perché realizzare una bicicletta? Qual è il valore simbolico che dai a questo oggetto?

Tutte le cose che faccio le considero esercizi di tecnica. Oggi, domani,  se qualcuno chiederà potrò  dire… si! L’ho fatto!! e poi  è un pò per evadere dalla realtà; io sono li solo nel mio laboratorio pazzo, con la mia musica allo stereo e mentre modello il legno, il resto del mondo è chiuso fuori.

L’unico veicolo storico a propulsione umana, per cui ogni inventore ne chiede il brevetto, la vendita o la sponsorizzazione. Stranamente il tuo obiettivo non è questo: costruisci solo per dare sfogo alla tua ispirazione o perchè è più avvincente vivere con ciò che sappiamo costruire?…in barba a tutte le mode e i modi. 

 La bici è mia e non la vendo. Si ecco, una delle cose a cui penso sempre è che uso un oggetto fatto da me: quello è il solo scopo;  niente vendita di brevetti o altre cose commerciali.

   Se ti proponessero di comprarla, anche ad una cifra importante ?

No, mai!

   Il modello della tua due ruote è lineare e sobrio: è anche il tuo modo di rappresentare il senso della libertà?

Si,  la bicicletta è per principio la  libertà… ma per me è più che altro  libertà mentale.

Altri oggetti realizzati? 

Solo oggetti in legno, partendo dagli ultimi: oltre alla bici , un paio di fionde, un paio di fucili subacquei,  tre o quattro archi  (tipo Robin Hood), un cavalluccio a dondolo, una decina di pagaie per il sup (“stand up paddle”, sport che pratico tuttora), una decina di pipe per tabacco, una ventina di tuppetti siciliani;

poi arriviamo  alla mia prima creazione:  credo di aver avuto meno di 14 anni e  feci un pugnale tipo Rambo! con un pezzo di compensato di faggio ed era la mia prima volta col seghetto alternativo tra le mani.  Questo è tutto quello che mi ricordo.

    Cosa pensi di chi ricicla il materiale per ridare nuova vita agli oggetti?

Il riciclo più che altro è diventata una moda e dato dal fatto che arredare costa sempre di più.

Circa due anni fa, l’ epoca degli archi, anche un mio amico si era appassionato, e  nei pomeriggi estivi frugavamo tra i cassonetti, case abbandonate e chiese sconsacrate alla ricerca di legno da riciclare per costruire i nostri archi.. e devo dire che abbiamo trovato dell’ ottimo legno di mogano , noce , faggio e pero, bello stagionato e anche gratis!  quindi si sono più che favorevole al riciclo.

 Cosa intendi ancora realizzare?

Non ho progetti per il futuro che mi frullano in testa per adesso;  mi accade tutto quasi per caso: sfogliando un giornale mentre sono dal dentista  o parlando non amici. Tutto casuale.

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