Casa stivalGravi indizi di colpevolezza aggravati dall’indole malvagia, pericolo di fuga e di reiterazione del reato.

Queste sono le motivazioni che hanno spinto il giudice per le indagini preliminari Claudio Maggioni a convalidare il fermo e la misura cautelare in carcere di Veronica Panarello.  << Tace perché è stata lei.  Per il giudice non è “ragionevole ritenere che di fronte alla tragica situazione di un figlio di 8 anni ucciso in un modo così brutale si rifiuti ostinatamente di raccontare la verità>>.

Il gip di Ragusa ha sottolineato la “cinica condotta tenuta” da Veronica Panarello e la “evidente volontà di volere infliggere alla vittima sofferenze” con “un’azione efferata, rivelatrice di un’indole malvagia e priva del più elementare senso d’umana pietà”.

Secondo il giudice, “dalla ricostruzione dei fatti”  emerge un “quadro indiziario di rilevante gravità” per “l’omicidio del figlio Loris”. Il gip sottolinea poi come “la mancanza di elementi per comprendere il movente del gravissimo gesto non assume rilevanza”. Quindi la donna, secondo quanto si legge nel dispositivo del gip, ha agito sola: ha strangolato con le fascette Loris, gli ha tolto gli slip, lo ha rivestito e lo ha gettato nel canale di scolo, ancora esanime. Tutto questo per depistare le indagini e far credere ad un delitto commesso da un pedofilo.

Nessun vicino di casa si è accorto di nulla, nessuno ha sentito gridare: forse Veronica prima di stringergli ai polsi le fascette lo ha stordito con un colpo in testa. Rimane il giallo degli slip, perché sono stati rinvenuti davanti alla scuola di Loris due giorni dopo la morte: chi l’ha abbandonati? Un complice di Veronica o un mitomane?

Per il Gip, vista “l’incompatibilità” tra le sue affermazioni e i “dati oggettivi delle immagini riprese dalle videocamere, non si posso ritenere attendibili le sue dichiarazioni”. Anche il marito Davide Stival ha riconosciuto Veronica a bordo dell’auto nera mentre percorreva la strada diversa da quella che ha raccontato di avere percorso la mattina del 29 novembre. Il papà ha anche riconosciuto Loris che è sceso dall’auto per tornare in casa. <<Per rientrare in casa, quando Veronica ha lasciato Loris davanti il portone del condominio, mio figlio ha usato la copia di chiavi che sua madre ha in auto>>. E’ la ricostruzione dell’episodio fatta da Davide Stival.

Il padre è ascoltato da Polizia e Carabinieri, su disposizione della Procura, nella sua abitazione. “Veronica Panarello, dopo avere lasciato rientrare nell’abitazione Loris e lasciato il figlio piccolo in una ludoteca, secondo quanto è emerso dalle immagini riprese da una telecamera, ha parcheggiato la sua Polo nera effettuando della “manovre in retromarcia per entrare nel garage di casa, sebbene nel piazzale antistante vi sia un posto disponibile”. La donna, ha rilevato il Gip, “ha aperto il garage dall’interno, non avendo con sé le chiavi e vi ha posteggiato l’auto”.

Le chiavi di casa, “quelle che erano in macchina”, ha detto Andrea Stival parlando con dei familiari, “sono state date a Loris”.“Adesso questo qua mi viene in mente – aggiunge – perché lei ha un altro mazzo di chiavi dentro la macchina, dove ci sarà quella del garage”. Il papà del bambino dà la sua lettura dell’accaduto: “siccome queste (le chiavi, ndr) erano attaccate alle chiavi alle macchina, lei non poteva partire… quindi gli ha dato quelle che erano” dentro la Polo.

La copia delle chiavi di casa, spiega Davide Stival, la teneva di “scorta in auto”. Loris le ha prese e “se ne è salito” a casa. “Quando lei è tornata – ricostruisce l’uomo – dovendo entrare nel garage non ha potuto aprire la porta, perché non aveva le chiavi: le aveva date a Loris…”. Secondo il giudice sulle due situazioni, la donna “non ha fornito alcuna spiegazione, limitandosi a negarle puramente e semplicemente”. Per il gip, da quanto emerge dalla visione di filmati prodotti agli atti dell’inchiesta dalla Procura di Ragusa, su dati raccolti da polizia e carabinieri, “l’orario del secondo passaggio dell’auto nella strada del Mulino Vecchio è compatibile con l’ora della morte del bambino, stimata dal medico legale tra le 9 e le 10″.

Il legale Villardita ha annunciato  di volere fare ricorso al tribunale del Riesame, escludendo la perizia psichiatrica, al momento.

Viviana Sammito