salvuccio agosta salvatoreVoluta da Salvuccio Agosta, la “Compagnia delle Maestranze del Val di Noto”, sarà presente alla prestigiosa Fiera Internazione di Milano Matching, dal 24 al 26 novembre 2014, per esporre i prodotti artigianali del settore edile del territorio.
La presenza, assieme ad altre aziende modicane, ha ricevuto il patrocinio del Comune di Modica.
 
INFO SULLA RETE DELLE IMPRESE
Il 1 agosto 2014 è nata la rete di imprese “Compagnia delle Maestranze del Val di Noto” tra 11 imprese ragusane operanti tutte nel settore dell’edilizia.

I profondi cambiamenti del mercato dell’edilizia e il desiderio delle imprese associate di cambiare e rinnovarsi per potervi rispondere, sono alla base del progetto della rete. L’idea, nata già un paio di anni fa, ha visto in questi ultimi mesi prendere forma e concretezza.

Il nome “Compagnia delle Maestranze del  Val di Noto” sottolinea i tre valori fondamentali della rete:

·         “Compagnia”: i membri della rete riconoscono come una relazione vera tra loro sia la base per una relazione vera con il mercato e i clienti;

·         “Maestranze”: il lavoro, da quello manuale a quello più intellettuale, è la circostanza che da dignità a ciascuno;

·         “Val di Noto”: il territorio di appartenenza delle imprese è un punto di attenzione sia per la qualità dei materiali, dei manufatti e delle meravigliose opere architettoniche che per l’ahimè assoluta necessità di restauri e ristrutturazioni.

La Rete intende rendere le imprese più competitive attraverso l’esercizio in comune dell’attività di progettazione e realizzazione di opere nell’edilizia e nell’impiantistica in genere e dell’attività del restauro e della manutenzione del patrimonio edilizio e architettonico locale e nazionale.

Tra le attività più significative previste dalla rete troviamo:

·         creare delle occasioni di promozione e comunicazione della particolare qualità delle maestranze della rete in genere e nell’uso dei materiali locali, con particolare attenzione alla pietra di Modica e alle realizzazioni architettoniche che utilizzano tale materiale, sia in opere da realizzare che in progetti di restauro, ristrutturazione e valorizzazione;

·         promuovere il marchio “COMPAGNIA DELLE MAESTRANZE DELLA VAL DI NOTO” come identificativo di una realtà attenta alla qualità dei manufatti;

·         creare una struttura operativa comune della rete mediante un coordinamento tecnico – progettuale e strategico-commerciale al fine di rendere le imprese capaci di presentare progetti anche complessi mantenendo le caratteristiche qualitative delle singole imprese;

·         partecipare come Rete a fiere, missioni in Italia e all’estero ed eventi di natura commerciale.

·         partecipare come Rete a gare di appalto pubbliche e/o private;

·         partecipazione a progetti e bandi di finanziamento pubblici con particolare attenzione ai progetti di valorizzazione architettonica delle città, ai progetti di restauro e manutenzione di edifici e monumenti architettonici.

Tra gli obiettivi della rete, non in prima battuta ma in un secondo momento, anche quello di realizzare e promuovere una scuola di “arte e mestieri” che si rivolgerà principalmente alle nuove generazioni e avrà lo scopo di formare professionalità artigiane nei settori di riferimento delle imprese aderenti.

La rete il cui presidente è Giuseppe Lucifora della Gielle Costruzioni s.a.s. si è dotata di un manager di rete nella figura dell’ing. Giorgio Di Raimondo che con la sua struttura tecnico-professionale coordinerà i progetti e le attività della rete.

La rete nella sua fase costitutiva è stata sostenuta dalla associazione Compagnia delle Opere e assistita dal dott. Luca Castagnetti di Studio Impresa, realtà veronese leader nella campo della consulenza alle reti di impresa e già presente in Sicilia con numerose esperienze di aggregazione.

Le imprese aderenti:

1.      BONOMO Francesco

2.      OCCHIPINTI & AMORE S.N.C

3.      IPEL DI CAVALLO CARMELO

4.      CERRUTO COSTRUZIONI S.R.L.

5.      GIELLE COSTRUZIONI DI LUCIFORA GIUSEPPE S.A.S.

6.      G.S.F. COSTRUZIONI S.r.l.

7.      FALEGNAMERIA DI GREGORIO SRL

8.      ODIERNA Orazio

9.      CAVALLO Giovanni

10.   DI MARTINO Angelo

11.   MONOPOLI ALESSANDRO E MONOPOLI ANDREA S.N.C.

UN RICORDO DI SALVUCCIO AGOSTA (scritto qualche anno fa da Lorena Floridia)

Tra i tantissimi giovani cresciuti o solo passati in questi anni dalla nostra parrocchia del Sacro Cuore, ce n’è uno che, silenziosamente, in punta di piedi, è stato tra noi come un angelo di passaggio.

“La sua breve vita è stata una continua apertura al Mistero di Dio con cuore e occhi da bambino” (da “Testimoni di vita cristiana del XX° secolo nella Chiesa di Noto). E nella semplicità di Salvuccio Agosta possiamo veramente scorgere le beatitudini che tutti siamo chiamati a vivere: povero in spirito, mite, misericordioso, puro di cuore, operatore di pace, affamato di giustizia, Salvuccio viveva non per sé, ma per gli altri, sminuendo i suoi bisogni e le sue sofferenze. Afflitto dalla malattia che lo consumava lentamente, continuava a donarsi generosamente e senza mai perdere il sorriso, per curare chi aveva accanto, vivendo il dolore con la grande forza della fede, con una pace del cuore che viene solo da Dio. Invece di scoraggiarsi, infondeva coraggio negli altri, nei suoi stessi familiari, facendoli partecipi di quel disegno su di lui che già vedeva compiersi e che li invitava a capire. Ma che avrebbero capito solo con il tempo, ripercorrendo sotto una nuova luce la grande testimonianza cristiana di Salvuccio, attraverso i piccoli gesti della vita quotidiana.

La santità cristiana spesso si manifesta proprio nella vita di tutti i giorni, nelle piccole cose, piuttosto che in chissà quali opere o gesti plateali. E Salvuccio, non a caso, viene ricordato da chi l’ha conosciuto come un ragazzo che “era solito parlare poco e vivere molto”. Le vite che ha incrociato non possono dimenticare i suoi occhi azzurri e luminosi, dai quali traspariva la limpidezza del suo animo e il grande amore per gli altri e per la vita, di cui era animato. Scriveva: “Signore, donami un cuore semplice che non abbia rancore dei comportamenti altrui, che proprio perché sono persone sono destinate a sbagliare. Signore, dammi la carità, perché possa portare alto il Tuo nome e non mi faccia predominare dalle tentazioni terrene.“ In queste parole traspare la sua profonda umiltà e umanità, nel doversi confrontare con un mondo che spesso disprezza i buoni, che li considera dei deboli e li tratta come dei perdenti. Salvuccio certamente ha dovuto anche attraversare momenti di scoraggiamento, insulti, malignità. Il male del mondo però non lo ha corrotto né ha potuto contaminare la purezza del suo essere, del suo donarsi con amore per tutti.

Dal suo amore per i più deboli era nata la sua grande dedizione per l’iniziativa della Colletta Alimentare, che lo vedeva ogni anno impegnato in prima persona, con costanza, anche durante la malattia. “Dieci mesi prima di spegnersi, all’età di 26 anni […] pur nell’incertezza della sua probabile guarigione, ha continuato a servire gli altri, partecipando ugualmente, e come sempre da anni, al Banco Alimentare della sua città.” Una presenza operosa e un esempio, quelli di Salvuccio, a cui si è pensato, infatti, di dedicare l’iniziativa, per i prossimi anni.

Al ricordo di Salvuccio è stato dedicato, ad agosto del 2007, il pellegrinaggio di alcuni giovani delle parrocchie di Modica a Loreto, per la Giornata della Gioventù con il Papa. Anche Salvuccio aveva spesso partecipato, con grande entusiasmo, ai raduni con Papa Giovanni Paolo II, e questi giovani hanno voluto ricordare, con questa iniziativa, un ragazzo come loro. Un ragazzo, allo stesso tempo, straordinario.p

Il progetto di Salvuccio era proprio quello di portare i giovani a Gesù, attrarli verso l’unica Verità. Un progetto che si sarebbe concretizzato con la laurea in Teologia e la costruzione di una chiesetta e di altri luoghi di incontro e preghiera, in seno al movimento Comunione e Liberazione, di cui faceva parte dall’adolescenza.Ma, come ‘il giusto’ delle Scritture, ci ha lasciati prematuramente. Dio ha voluto con sé questa mente semplice, ‘perché la malizia non ne mutasse i sentimenti o l’inganno non ne traviasse l’animo’. Ora ha trovato riposo tra le braccia di Colui che ha riempito di significato e di bellezza la sua breve vita.In chi l’ha conosciuto o ha saputo di lui dopo la scomparsa, il ricordo e la testimonianza di Salvuccio hanno suscitato e continuano a suscitare nuova sete di quell’acqua viva che solo Cristo può donare.Come il chicco di grano, la sua storia e il suo esempio stanno dando frutto, e Salvuccio è oggi dal Cielo, come piace ricordarlo ai suoi, “un punto di luce a cui guardare nel grigiore del mondo”.