polizia vittoria 1Sabato sera, verso mezzanotte, una famiglia composta da padre, madre e figlia 11enne, esce da casa di amici dove era stato a cena e si appresta a tornare presso la sua abitazione.

Durante il viaggio, giunto in una via del centrodi Vittoria, all’incrocio con via Como però è costretto a fermarsi. La strada è interamente occupata da due autovetture ferme, una con due maschi a bordo, l’altra con una donna al volante. Gli occupanti sono intenti a parlarsi attraverso i finestrini. Incuranti di chi sta dietro ad attendere di passare.

Rimane in paziente attesa per alcuni minuti, poi accenna un colpo di clacson. Il conducente maschio dell’auto che occupa la carreggiata apre lo sportello e sempre seduto in macchina gli grida “mo frà ta calmari, nun u viri ca staiu parrannu ca mo zita?”

Il padre di famiglia gli risponde che vuole solo passare, che continui a parlare quanto vuole, ma che liberi la strada.

La ragazza alla guida dell’altra auto che ostruisce il passaggio capisce la situazione, libera la strada e si sposta per far passare l’auto.

La famiglia riprende la marcia ma subito sente uno stridere di gomme e da dietro gli lampeggia insistentemente un’auto. Si mette da parte per lasciare passare e si accorge che a superarlo è l’energumeno di prima che gli si pone davanti sbarrandogli la strada con l’auto messa di traverso.

Da quell’auto scendono in due. Il conducente è minaccioso e l’apostrofa con frasi pesanti, offensive “scinni ca ti sparu n’ta vucca”. Il padre di famiglia scende dall’auto anche lui e riceve due violenti pugni in pieno volto.

La bimba intanto è scesa anche lei e vedendo il padre aggredito grida terrorizzata. L’amico dell’aggressore vedendo la bimba gridare si interpone e cerca di farlo calmare. Ma l’aggressore cerca ancora di attaccare e sfiora ancora una volta il viso del 40enne con un pugno.

Interviene anche la mamma della bimba che chiede di smetterla, ed è insultata dal ragazzo che viene allontanato a forza dall’amico ma che continua a minacciare “tu finisti i campari pirchì viegnu finu a casa e ti sparu n’ta vucca”.

Poi riprende l’auto e va via.

La vittima il giorno dopo si reca presso il Commissariato di Polizia e sporge denuncia, raccontando i dettagli del fatto e descrivendo l’aggressore.

Gli Agenti sulla scorta della descrizione elaborano un album fotografico con le effigi delle persone che corrispondono alla descrizione e che, pregiudicate, si ritiene siano in grado di commettere azioni simili.

Si centra il bersaglio.

Il vile aggressore è riconosciuto. Si chiama L.M.I. è vittoriese ed ha 24 anni, precedenti penali per rapina, rissa, guida senza patente, destinatario di misure di prevenzione dell’avviso orale del Questore e divieto di ritorno nel comune di Modica, luogo nel quale aveva partecipato nel 2012 ad una rissa.

E’ stato denunciato all’Autorità Giudiziaria del capoluogo per lesioni personali (ha cagionato ferite al volto alla vittima guaribili in due giorni) minacce gravi e violenza privata.