sbarco agosto 1Un’altra tragica notizia arriva dall’Organizzazione internazionale per le Migrazioni (Oim): sarebbero circa 500 i dispersi del naufragio avvenuto la scorsa settimana a 300 miglia al largo di Malta, e a causare l’incidente sarebbero stati gli stessi trafficanti, che – da una seconda imbarcazione – avrebbero di proposito  fatto colare a picco il barcone con a bordo i migranti, con i quali era nato un violento scontro”.

Sarebbero stati due sopravvissuti a questa immane tragedia a raccontare la vicenda.

I due sopravvissuti, due giovani provenienti da Gaza sono stati soccorsi in alto mare dal mercantile panamense “Pegasus” che li ha portati a Pozzallo due giorni fa.

“Se questa storia, sulla quale sta investigando la Polizia, sarà confermata – riferisce l’Oim – sarebbe il naufragio più grave degli ultimi anni, in quanto non si tratterebbe di un incidente, ma di un omicidio di massa, perpetrato da criminali senza scrupoli né alcun rispetto per la vita umana”.

Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, i migranti, siriani, palestinesi, egiziani e sudanesi, erano partiti in 500 da Damietta, in Egitto, sabato 6 settembre. La notizia viene diffusa dall’Ansa. Tra loro anche molte famiglie con bambini e minori non accompagnati. “Dopo aver già cambiato diverse imbarcazioni lungo la rotta, mercoledì scorso i trafficanti, a bordo di un altro natante, hanno chiesto ai migranti di ‘saltare’ su un’ennesima nave più piccola e precaria – prosegue l’Oim – Comprendendo la pericolosità della situazione, molti si sono ribellati: ne è nato uno scontro con i trafficanti, che a un certo punto, innervositi, hanno speronato il barcone dei migranti dalla poppa facendolo affondare”. La maggior parte delle 500 persone sono cadute in mare e affogate, altre sono riuscite a restare a galla aggrappandosi a mezzi di fortuna: tra queste i due giovani palestinesi. Uno di loro ha raccontato all’Oim di essersi aggrappato a un salvagente con altre 7 persone, che col passare delle ore non hanno sostenuto la fatica.

L’ultimo a restare accanto a lui è stato un bambino egiziano che, prima di mollare la presa, ha raccontato di essere partito per cercare di inviare a casa i soldi necessari a pagare le cure del padre gravemente malato di cuore.

Dopo circa un giorno e mezzo in queste condizioni il ragazzo è stato avvistato da altri migranti che erano stati salvati dal mercantile “Pegasus”, che stava portando in Sicilia 386 persone soccorse a bordo di un’altra imbarcazione intercettata in zona poco prima. Il secondo ragazzo palestinese, che era riuscito a restare a galla grazie al giubbotto di salvataggio che aveva addosso, è stato salvato poco dopo. I mezzi di soccorso maltesi e greci intervenuti nel frattempo nell’area avrebbero trovato e salvato altri 9 migranti facenti parte dello stesso gruppo. Alla luce di questi racconti l’Oim sottolinea come il bilancio di vittime di queste ore nel Mediterraneo sia pesantissimo, in quanto è di poche ore fa la notizia di un altro grave naufragio con oltre 200 dispersi avvenuto ieri al largo della Libia, e di un altro incidente con vittime di fronte alla costa egiziana.

Sarebbero quindi 700 le persone morte in mare in questi ultimi giorni.

Secondo l’Oim “l’unico modo per rendere impotenti queste organizzazioni è cominciare ad aprire canali legali di entrata in Europa per tutte quelle persone, uomini, donne, bambini, che fuggono dai loro paesi in cerca di protezione”.

AGGIORNAMENTO NEWS ORE 22:30

In serata una e.mail è giunta alla nostra redazione. Nel documento, inviato dalla Procura Distrettuale della Repubblica presso il Tribunale di Catania, si legge:

<<Con riferimento alle notizie diffuse dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) circa il volontario affondamento di un barcone sul quale si trovavano centinaia di migranti, a sud di Malta, si conferma che sono in corso serrate indagini, coordinate dalla DDA di Catania e condotte dalla Polizia di Stato (Squadra Mobile di Ragusa e SCO). Non si forniscono ulteriori notizie al fine di evitare danni per le indagini. Non appena sarà possibile accertare la fondatezza o meno della notizia sarà diffuso un comunicato>>.