RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO UNA NOTA STAMPA A FIRMA DEI CONSIGLIERI COMUNALI DI SCICLI, CAUSARANO E AQUILINO.

                                                                               Sebbene populismo e demagogia sono sempre alla moda quando si parla di tasse, stavolta non è ammissibile il gioco del “Chi la spara più grossa” che Udc, Territorio, Forza Italia e Liberi e Concreti vorrebbero orchestrare su un tema così delicato quale la Tasi.

Sarà una stranissima coincidenza, ma non è accettabile che a proporre la maldestra levata di scudi siano proprio quei partiti i cui consiglieri comunali hanno completamente disertato la seduta consiliare dell’8 settembre scorso quando all’ordine del giorno c’era – appunto – la votazione sulla Tasi.

Cos’è un nuovo modo di fare politica? Al consiglio comunale non si va e non si assumono posizioni sulle decisioni più importanti dell’ente, mentre il giorno dopo ci si erge a paladini dei cittadini tramite la stampa?

Stiamo parlando di quegli stessi partiti (Udc e Forza Italia (all’epoca Pdl)) che hanno approvato gli strumenti finanziari dell’ex giunta Venticinque (rendiconto 2010 e bilancio 2011) che hanno determinato l’avvio della procedura di contestazione da parte della Corte Conti che ci ha portato sino a questo punto?

Stiamo parlando di quegli stessi consiglieri che hanno approvato il piano di riequilibrio varato dalla prima giunta Susino e bocciato dalla Corte dei Conti con deliberazione del 31 luglio 2014?

Proprio quella deliberazione che inesorabilmente definitiva quel piano “carente di una serie di parti analiticamente indicate nelle rilevazioni critiche del magistrato istruttore”?

Da che pulpito viene la predica, è proprio il caso di dirlo!

Lo abbiamo già detto all’interno del nostro Partito ed oggi lo ribadiamo anche a costoro: con la demagogia non si governa il paese.

La Tasi si applica alle prime case per scelta del governo Letta che ha dovuto rimediare proprio agli scellerati populismi dei governi Berlusconi che, con l’abolizione dell’ICI sulla prima casa, portarono l’Italia sull’orlo del default finanziario. Tale tributo ha sostituito l’Imu per le fasce di abitazioni esentate  nel 2013.

La Tasi è un’applicazione diretta di quel federalismo fiscale che proprio i governi di centro-destra (per rendere conto alla Lega nord) hanno introdotto per trasferire sul territorio l’imposizione fiscale. Il principio che loro stessi hanno sostenuto è che: in forza di minori trasferimenti centrali, lo Stato  introduce la Tasi nella tassazione comunale, che così diviene una scelta obbligata dei comuni per preservare almeno parte del gettito che l’Imu assicurava loro con un’aliquota dal 4 per mille in su e che oggi non c’è più.

Peraltro, secondo i primi dati diffusi dai quotidiani nazionali (Repubblica 9 settembre 2014) l’aliquota media Tasi sul territorio nazionale è pari al 2,46 per mille, mentre (Il sole 24 ore dell’8 settembre 2014) l’aliquota media è dell’1,94 per mille negli 8 mila comuni italiani!

Ergo: il Comune di Scicli è in linea con quanto avvenuto nel resto del paese.

Chi dice che il nostro ente non doveva applicare la Tasi mente sapendo di mentire, a meno che non si voglia dissimulare che Scicli sia un’isola felice che non si deve conformare al trend nazionale o si vuole nascondere che Scicli è un ente strutturalmente deficitario proprio dai tempi del governo di centro-destra (a questo punto diciamolo pure!).

Per quello che ci riguarda, ribadiamo che il nostro voto sulla Tasi è stato una decisione sofferta e priva di reali margini di scelta, se si voleva dare una possibilità di successo al nuovo Piano di Riequilibrio varato dal Comune di Scicli il 3 settembre scorso. Questo lo sanno bene anche il nostro Partito ed il nostro Segretario.

Abbiamo più volte sottolineato che quello approvato non è il piano del Partito Democratico ma è il Piano del Comune di Scicli e che l’alternativa (già segnata dalla magistratura contabile) a questo piano di rientro è il dissesto finale dell’ente. Quello si che porterebbe le tasse (tutte e per legge) al massimo.

Con il voto di lunedì abbiamo voluto dare una dimostrazione di responsabilità verso il Comune e di serietà ai Giudici che si dovranno pronunciare sul nuovo piano di riequilibrio, ma rispediamo al mittente le accuse di chi vuol coinvolgere il Pd nelle responsabilità finanziarie di questi anni.

Ma vi è di più. Abbiamo da sempre rilevato come, condizione imprescindibile per riconsiderare la tassazione sui contribuenti sciclitani, fosse la riduzione della spesa corrente dell’ente, come in effetti è previsto dal nuovo piano di riequilibrio.

Di contro, mentre quegli stessi partiti che oggi la sparano grossa sulla Tasi ieri, da un canto riaprivano i rubinetti della spesa del Comune di Scicli portandola a 25.895.770,15 (come inserita nel piano di riequilibrio per l’anno 2013, nel nuovo piano è a 21 milioni e mezzo!), dall’altro votavano per tre volte l’aumento di 2 punti dell’Imu e di 0,4% dell’addizionale Irpef!

Tanto dovevamo ai cittadini per ripristinare la verità sulla questione della Tasi, mentre auspichiamo che il dibattito con Udc, Territorio, Forza Italia e Liberi e Concreti, prima di tutto ritorni nell’aula consiliare e poi si riporti su un livello di decenza che – nella vicenda in questione – i citati partiti hanno clamorosamente sforato, nel maldestro tentativo di andar ancora dietro a chi (dopo mesi) vive con astio e livore la conclusione della propria esperienza di amministrazione della città!

Scicli, 13 settembre 2014

                                                                                                             I consiglieri del Pd

                                                                                              Gianpaolo Aquilino e Marco Causarano