Quattordici anni dopo la mattanza del 2 gennaio 1999, conosciuta come la strage di San Basilio dentro il bar Esso a Vittoria, spuntano nuovi clamorosi sviluppi.

Altre 5 persone sono state arrestate, chiamate in causa da collaboratori di giustizia.

Gli arrestati sono tutti nisseni. Giuseppe Selvaggio, 42 anni di Mazzarino; Alfonso Scozzari, 57 anni, di Vallelunga; Claudio Calogero Cinardo, 34 anni di Mazzarino; Orazio Buonprincipio, 44 anni di Riesi; Salvatore Siciliano, 49 anni di Mazzarino.

La Squadra mobile di Caltanissetta, diretta dal vice questore Giovanni Giudice, in collaborazione con la Mobile di Novara, e del reparto Prevenzione crimine di Catania, ha eseguito le ordinanze cautelari emesse dal gip del Tribunale di Catania Claudia Benati, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catania, procuratore aggiunto Carmelo Zuccaro, sostituto procuratore Lucio Setola.

Il 2 gennaio 1999 un commando di killers fece irruzione all’interno del bar della stazione di servizio Esso, all’ingresso della città venendo da Comiso, uccidendo 5 persone. Morirono crivellati di colpi Angelo Mirabella, Rosario Nobile, e Claudio Motta, ritenuti affiliati al clan Dominante e due giovani poco più che ventenni clienti del bar, Rosario Salerno e Salvatore Ottone.  L’unico a salvarsi fu  il barista, che ebbe la prontezza di rannicchiarsi sotto il bancone. Dopo 14 anni di indagini,  processi e pentiti, si scopre che  la strage venne ordinata dai clan Piscopo ed Emmnauello di Gela, rivali della «Stidda» vittoriese, quest’ultima facente capo a Carmelo Dominante, all’inizio socio di Bruno, Claudio e Silvio Carbonaro, oggi tutti collaboratori di giustizia in località segrete.
Un anno fa la Corte d’Assise d’Appello di Catania aveva condannato all’ergastolo due presunti componenti del commando: Giovanni Avvento e Alessandro Emmanuello. Trent’anni di reclusione, invece, era stati inflitti per due collaboratori di giustizia Gianluca Gammino e Massimo Billizzi, esecutori materiali della strage insieme a Giovanni Piscopo.
In precedenza erano stati condannati all’ergastolo i fratelli Giovanni ed Alessandro Piscopo, ed il cugino Alessandro Piscopo, ritenuti i mandanti della strage, ed Enzo Mangione, presunto basista. A dare l’ordine di uccidere Mirabella sarebbe stato il boss gelese Alessandro Emmanuello.

Nuovi collaboratori di giustizia, fra i quali i cugini Piscopo, hanno deciso di rispondere alle precise domande della Dda e della Squadra Mobile di Caltanissetta, ed ecco scattare le 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere per Selvaggio, Scozzari, Cinardo, Buonprincipio e Siciliano. Questi ultimi due hanno ricevuto l’ordinanza nei loro rispettivi carceri dove si trovano detenuti: Buonprincipio a Caltanissetta e Siciliano nel penitenziario di Novara. Gli altri 3, invece, sono stati svegliati e condotti in carcere dai poliziotti prima dell’alba di stamani.

I 5 sono stati inchiodati dalle dichiarazioni del neo collaboratore Massimo Carmelo Billizzi, autoaccusatosi di essere stato oltre che mandante esecutore materiale del gruppo di fuoco. Tutti i soggetti coinvolti, sarebbero mandanti, esecutori e correi per avere fornito supporto logistico allo sterminio di Vittoria. La strage è stata pianificata ed attuata su ordine dell’allora boss gelese Daniele Emanuello, deciso ad acquisire l’egemonia sull’intera Sicilia sud-orientale. Emanuello voleva mettere le mani nella ricca provincia di Ragusa per entrare a pieno titolo nelle attività illecite proprie della mafia: racket estorsioni, droga.