Maria Stella Madonia,  figlia di Piddu Madonia, boss pluripregiudicato in regime di 41 bis per associazione mafiosa, ha utilizzato la villa di proprietà del padre nonostante fosse sotto sequestro.

La casa era stata confiscata e trasferita al patrimonio del comune di S. Croce Camerina. Nonostante tutto la 29enne, figlia del Boss,  ed il marito Marco Alessandro Barberi, 35 anni, gelese, hanno tolto i sigilli ed hanno abitato per un periodo di tempo nella villa, che si trova a Punta Braccetto.

I Carabinieri della Compagnia di Ragusa hanno cosi denunciato i due per violazione dei sigilli apposti all’immobile, invasione arbitraria, violenza privata per avere rimosso con la forza i lucchetti apposti all’ingresso e di avere sostituito le chiavi; inoltre i due hanno usato la forza dell’intimidazione derivante dall’appartenenza di Piddu Madonia a Cosa Nostra.

I carabinieri hanno accertato che per quasi un anno, da gennaio a novembre del 2011 la coppia ha avuto la piena disponibilità della casa composta di tre stanze da letto, due bagni, cucina e soggiorno. Un ambiente confortevole, ben arredato, regolarmente fornito di energia elettrica che la figlia di Piddu Madonia ha ottenuto grazie al contratto stipulato dalla madre, Giovanna Santoro, 63 anni, a sua volta detenuta dal 2010. E’ stato proprio il contratto di fornitura di energia stipulato con l’Enel a mettere i Carabinieri sul chi vive ,anche perché a novembre dello scorso anno l’Enel interrompeva la fornitura per morosità.

Gli uomini del tenente colonnello, Salvo Gagliano, hanno rinvenuto nella casa la corrispondenza tra il padre e la figlia grazie a numerose lettere inviate dal carcere. La villa di Punta Braccetto era stata sequestrata e successivamente confiscata dal Tribunale di Caltanissetta nel 2000. La confisca coinvolgeva nomi eccellenti di Cosa Nostra – tra cui Totò Riina, Leoluca Bagarella, Nitto Santapaola – e riguardava, oltre alla villa di Punta Braccetto, anche quote societarie e automobili di proprietà del superboss.