carabinieri new 1Nella serata di ieri i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Vittoria hanno tratto in arresto un vittoriese di 27 anni, domiciliato a Vittoria, commerciante, poiché ritenuto responsabile di aver aggredito, nel pomeriggio, verso le 17, all’interno di un bar di Scoglitti da lui gestito, la propria convivente, cingendola con forza per il collo.

E’ stata la chiamata alla Centrale Operativa di un’amica della donna a rappresentare la situazione di flagranza dell’evento; velocemente i militari si portavano sul posto trovando la donna in lacrime, la quale veniva immediatamente accompagnata in caserma per essere tranquillizzata e ricostruire l’accaduto.

Dagli accertamenti effettuati è stato possibile comprendere che l’ episodio è da inquadrare nell’ambito di una convivenza violenta e vessatoria da parte dell’uomo, il quale già nel giugno scorso era stato denunciato dalla donna per una serie di episodi di maltrattamenti.

Infatti, dal gennaio 2013, ovvero da quando i due si frequentano assiduamente, la donna è stata vittima di diverse violenze da parte dell’uomo, nonché minacce di morte. Un esempio su tutti, quando nel maggio 2013 lui le aveva tirato sul volto il pentolino bollente contenente della pastina che le aveva causato delle ustioni (tutt’oggi visibili) sul volto. In un’altra circostanza era stata aggredita con pugni e schiaffi in faccia, circostanza a seguito della quale la donna si era decisa a sporgere denuncia, seppur successivamente, aveva deciso di tentare la strada della conciliazione tornando a convivere con l’uomo nella speranza di un ravvedimento., Invece le umiliazioni, le violenze e le minacce erano proseguite, fino alla giornata di ieri, quando finalmente l’uomo è stato tratto in arresto dai Carabinieri della Compagnia di Vittoria per il reato di maltrattamenti in famiglia e sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione. La donna invece è stata trasferita in un Centro Antiviolenza sulle Donne, dove finalmente potrà recuperare la tranquillità e la dignità dovute.

E’ stato altresì accertato che la donna era stata impiegata in nero presso il bar da lui gestito, senza retribuzione; addirittura la donna aveva messo a disposizione il bancomat in cui erano depositati tutti i suoi averi, senza che questo gli fosse stato più restituito .

Conseguentemente alla sua condotta, all’uomo è stata ritirata una pistola “Beretta” da lui legalmente posseduta, nonché una pistola giocattolo (priva di tappo rosso) e 200 grammi di piombini, rinvenuti a seguito della perquisizione domiciliare effettuata per verificare l’eventuale possesso di altre armi.

Si tratta del primo arresto per maltrattamenti contro familiari o conviventi effettuato dopo l’approvazione del Decreto Legge approvato dal Consiglio dei Ministri l’8 agosto scorso per la “Prevenzione e contrasto della violenza di genere”, recante disposizioni finalizzate a rafforzare gli strumenti di prevenzione e repressione di alcune fattispecie delittuose consumate nel più ampio ambito della “violenza domestica”.