di Carmelo Riccotti La Rocca

Raccontare  il dramma vissuto dai migranti in uno scatto fotografico. Lo ha fatto il reporter tedesco Wolfgang Thielke (nella foto) che un giorno del 2008 ha iniziato a fotografare delle imbarcazioni lungo la costa ragusana e siracusana, ne è venuta fuori una mostra dall’alto spessore sociale, politico e culturale.

Sono scatti che trasferiscono sentimenti diversi, a tratti di vuoto e solitudine, a tratti di angoscia, senso di impotenza e rabbia. Sono sentimenti che, infondo, ha provato lo stesso Wolfgang che per primo si è stupito, angosciato e arrabbiato per ciò che ha visto nelle nostre coste.

E pensare che tutto è cominciato dalla suggestione dei colori di quelle imbarcazioni in legno abbandonate e lasciate morire tra le dune.




Wolfgang Thielke è un giornalista tedesco, ha collaborato con le maggiori testate della sua nazione ed è molto apprezzato per i suoi reportage fotografici. Ragusa, invece, è la sua seconda casa, qui è arrivato nel 2007 ed ha conosciuto la sua attuale compagna, la pittrice Olga Minardo, i due durante l’anno vivono principalmente in Germania, ma con costanti capatine in Italia. Era quindi il 2008 quando Wolfgang iniziò a fotografare dei relitti navali abbandonati sulle spiagge: “inizialmente – ha raccontato- sono rimasto molto attratto dai colori di quelle imbarcazioni, ma poi ho subito capito che rappresentavano qualcosa di veramente drammatico. Erano le barche utilizzate dai migranti per raggiungere le coste siciliane, a bordo ci si trovava subito in uno spazio angusto, stretto, sotto coperta si potevano percepire, solo vagamente, le condizioni disumane in cui queste persone erano state costrette ad affrontare la traversata in mare”.

Partendo da Marina di Ragusa, con numerosi ritrovamenti e scatti effettuati anche nella foce del Fiume Irminio (come il barcone in foto), Wolfgang comincia ad incuriosirsi sempre più all’argomento fino a scoprire che tutte le imbarcazioni sequestrate dalla Stato italiano andavano a finire nel Porto di Portopalo dove, nel frattempo, si era formato un vero e proprio cimitero delle navi. Per molti anni il giornalista tedesco è andato in quel cimitero per cercare di scrutare altri particolari. “Quelle barche- afferma Worfgang- sono lì, in balia delle intemperie, lasciate fotografare come fossero souvenir”. Quelle fotografie oggi fanno parte di una mostra di 45 scatti che si terrà fino al 9 agosto a Miltenberg, in Baviera, grazie al patrocinio della Raiffeisen Volksbank e intitolata “Il cimitero delle navi a Portopalo”. La mostra è itinerante e molto presto potrebbe arrivare anche in Italia. Intanto il sindaco di Amorbach Peter Schmitt, ha annunciato un progetto didattico nelle scuole con le foto scattate da Wolfgang Thielke per sensibilizzare gli studenti sul tema.

articolo ripreso da La Sicilia